2018

Le lunghe eredità della grande Guerra


Il corso di storia 2018

Avrà inizio il 2 febbraio 2018 il corso di storia che ogni anno la Fondazione Serughetti La Porta organizza con la Fondazione Bergamo nella Storia-Museo storico di Bergamo, l’Associazione Amici del Museo storico di Bergamo e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, in collaborazione con il Liceo Mascheroni.

La partecipazione è gratuita. Le iscrizioni vanno inoltrate entro il 21 gennaio 2018 esclusivamente on-line collegandosi al sito internet www.museodellestorie.bergamo.it compilando la maschera-dati nell’area riservata al corso.

INTRODUZIONE AL CORSO

La Grande guerra, comunemente definita la prima guerra moderna della storia, si colloca come spartiacque nel racconto della storia del Novecento. Questo assunto è stato ampiamente discusso nella storiografia contemporanea: se infatti alcuni storici hanno individuato nella prima guerra mondiale il vero inizio del Novecento, altri ridimensionano la radicalità di questa frattura. Da qui prende avvio il ciclo di incontri che si propone di indagare alcune delle lunghe eredità della Grande guerra nella società europea del Novecento. La fine della guerra vide la nascita di un grande numero di nuove entità nazionali e la scomparsa dei tre grandi imperi sovranazionali che avevano caratterizzato l’Ottocento. I confini stabiliti al termine della prima guerra mondiale sono stati la miccia di conflitti lungo tutto il secolo fino all’esplosione della ex Jugoslavia. I confini coloniali stabiliti negli anni successivi alla guerra ancora oggi causano conflitti spaventosi in diverse parti del mondo; contemporaneamente la definizione dei confini generò la nascita di una delle figure chiave del Novecento: profughi e desplaced people. La quasi totalità delle donne dei paesi belligeranti fu coinvolta dalla guerra. La famiglia, l’ospedale, l’industria, la campagna, l’ufficio, i trasporti e i servizi pubblici, in poche parole, il fronte interno, furono il campo di battaglia delle donne. E innumerevoli furono le morti e le violenze patite dalle donne nelle zone di guerra e di occupazione. Ma per milioni di donne lo status giuridico economico e sociale non cambiò con il ritorno alla pace. Il ripristino della soggezione domestica fu l’esito del conflitto che tante energie aveva messo in moto e che aveva dato maggiore visibilità e consapevolezza alle donne. Comunque la guerra produsse alcune trasformazioni, tanto che molte di loro si giovarono della “concessione” del diritto di voto in alcuni paesi e dell’ingresso nel mondo delle professioni. Si trattò di un cambiamento che avvenne con tempi differenziati e che avrebbe visto il suo compimento solo molti decenni più tardi. Guerra di massa, mobilitazione del fronte interno aprirono una strada senza ritorno: le masse mobilitate in guerra si affacciarono sulla scena politica e la trasformarono definitivamente. Le masse agirono non solo nella rivoluzione sovietica, nella rivoluzione in Germania, o durante il biennio rosso in Italia, ma ovunque, in Europa e non solo, la nascita dei partiti di massa cambiò radicalmente il volto della politica. La produzione di massa e l’industria pesante acquisirono con la guerra un ruolo determinante nell’economia e trasformarono la vita di milioni e milioni di persone così come i processi economici messi in causa dalla guerra produssero conseguenze di lunga durata. La guerra di massa e la mobilitazione del fronte interno cambiarono le regole della comunicazione politica e sociale, la propaganda diventò lo strumento della lotta politica, le dittature europee costruirono il consenso anche grazie alle più moderne tecniche di comunicazione (radio, cinema…). La Grande guerra, infatti, rappresenta un momento chiave nella storia della comunicazione, le cui eredità arrivano fino a noi, per diversi aspetti, non ultimi i transfer di competenze fra commerciale e politico, il legame fra guerra e nuovi media, la centralità strategica della comunicazione nei conflitti contemporanei. La trincea, i massacri delle grandi battaglie, l’uso dei gas e delle armi di distruzione di massa, milioni e milioni di morti modificarono strutturalmente il senso e la percezione della morte e, forse, anche della vita. Il corso si conclude con un laboratorio sulle fonti di storia locale curato dai Servizi educativi del Museo delle storie di Bergamo.

CALENDARIO

2 febbraio 2018 ore 15,00

Le lunghe eredità della Grande Guerra

Luca Baldissara, Università di Pisa
Prima lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)

Luca Baldissara insegna Storia contemporanea presso l’Università di Pisa. Già direttore della
rivista “900. Per una storia del tempo presente”, dal 2015 dirige la collana editoriale Lavori in corso.
Studi e ricerche di storia del lavoro, promossa dalla Sislav, Società italiana di storia del lavoro, di cui

è stato socio fondatore e vicepresidente. È rappresentante dell’Università di Pisa nel Centro inter-
universitario di ricerche storico-militari. Si occupa di storia amministrativa e delle istituzioni, di storia

della guerra e della Resistenza, di storia del sistema politico, dei conflitti e dei movimenti sociali, di
storia dei crimini di guerra e di giustizia di transizione. Attualmente lavora ad una storia della guerra
e della Resistenza per l’editore Il Mulino.
Pubblicazioni recenti

  • Dal punto di vista del diritto. Violenza bellica e punizione dei crimini di guerra, in Balcani, Europa. Violenza, politica, memoria, a cura di R. Petri, Torino, Giappichelli, 2017
  • Il massacro come strategia di guerra, la violenza come forma di dominio dello spazio, in Zone di guerra, geografie di sangue. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia, a cura di G. Fulvetti e P. Pezzino, Il Mulino, Bologna, 2016
  • Storia d’Italia e questione municipale, in “I Savj del Palazzo Santini”. Storia del Consiglio comunale di Lucca (1865-2015), a cura di L. Baldissara e G.L. Fruci, Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 2016.
  • Politiche della memoria e spazio del ricordo in Europa, in “il Mulino”, 1/2016.
  • Lo Stato della guerra. La “nazione organizzata” e l’estensione della violenza, in 1914-1945. L’Italia nella guerra europea dei trent’anni, a cura di S. Neri Serneri, Roma, Viella, 2016
  • I “resistenti” prima della Resistenza, in 1943. Guerra e società, a cura di L. Alessandrini e M. Pasetti, Roma, Viella, 2015
  • Prospettive sulla guerra partigiana: il 1943, in 1943. Strategie militari, collaborazionismi, Resistenze, a cura di M. Fioravanzo e C. Fumian, Roma, Viella, 2015
  • Ripensando la storia della Resistenza, in Italia contemporanea, 2015, n. 277
  • Operai e fabbriche nella seconda guerra mondiale, in Storia del lavoro in Italia, Il Novecento, I, 1896-1945 Il lavoro nell’età industriale, a cura di S. Musso, Roma, Castelvecchi, 2015

    Curatele
  • Lavoro e cittadinanza. Dalla Costituente alla flessibilità: ascesa e declino di un binomio, a cura di L. Baldissara e M. Battini, Milano, Fondazione Feltrinelli, 2017
  • La guerra giusta. Concetti e forme storiche di legittimazione dei conflitti, a cura di L. Baldissara, Napoli, l’ancora del mediterraneo, 2009
  • Giudicare e punire. I processi per crimini di guerra tra diritto e politica, a cura di L. Baldissara e P. Pezzino, Napoli, l’ancora del mediterraneo, 2005
  • Crimini e memorie di guerra. Violenze contro le popolazioni e politiche del ricordo, a cura di L. Baldissara e P. Pezzino, Napoli, l’ancora del mediterraneo, 2004
  • Le radici della crisi. L’Italia tra gli anni Sessanta e Settanta, a cura di L. Baldissara, Roma, Carocci, 2001
  • Atlante storico della Resistenza italiana, a cura di L. Baldissara, Milano, Bruno Mondadori, 2000

    Monografie
  • Il massacro. Guerra ai civili a Monte Sole (con Paolo Pezzino), Bologna, Il Mulino, 2009
  • Tecnica e politica nell’amministrazione. Saggio sulle culture amministrative e di governo municipale tra anni Trenta e Cinquanta, Bologna, Il Mulino, 1998
  • “Per una città più bella e più grande”. Il governo municipale di Bologna negli anni della ricostruzione (1945-1956), Bologna, Il Mulino, 1994

9 febbraio 2018 ore 15,00

Confini e nazioni

Raoul Pupo, Università di Trieste
Seconda lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)

è stato presidente dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli – Venezia Giulia. Alla fine degli anni ottanta del XX secolo, a distanza di oltre quarant’anni dalla tragedia giuliano dalmata, fu uno dei promotori della revisione storica della storiografia relativa ai massacri delle foibe. Con le sue opere ha descritto il dramma perpetrato nei confronti di migliaia di cittadini italiani durante e successivamente alla seconda guerra mondiale nelle terre cedute dall’Italia in base alle decisioni internazionali stabilite dalle disposizioni del Trattato di Pace del 1947. Ha dedicato diverse pubblicazioni all’esodo istriano ed ha ricostruito le vicende storico-politiche che hanno riguardato il Territorio Libero di Trieste curando in particolare le vicende delle popolazioni coinvolte. Si è occupato della rifondazione della politica estera italiana curando i rapporti e le vicende storico- politiche tra l’Italia e gli stati che, nel tempo, si sono avvicendati sul confine orientale italiano.

Tra le sue pubblicazioni

  • Attorno all’Adriatico: Venezia Giulia, Fiume e Dalmazia, in La vittoria senza pace. Le occupazioni militari italiane alla fine della grande guerra, Laterza, Roma-Bari, 2014
  • La violenza del dopoguerra al confine tra due mondi, in Porzûs. Violenza e Resistenza sul confine orientale, il Mulino, Bologna, 2012
  • Trieste ’45, Roma-Bari, Laterza, 2010
  • con Fabio Todero (a cura di), Fiume, D’Annunzio e la crisi dello Stato liberale in Italia, IRSML, Trieste, 2010
  • Il nuovo confine fra Italia e Jugoslavia, Foibe, L’esodo dei giuliano-dalmati, in Dall’Impero austro-ungarico alle foibe. Conflitti nell’area alto-adriatica, Bollati Boringhieri, Torino, 2009
  • con Guido Crainz e Silvia Salvatici (a cura di), Naufraghi della pace. Il 1945, i profughi e le memorie divise d’Europa, Donzelli, Roma, 2008
  • con Georg Meyr (a cura di), Dalla cortina di ferro al confine ponte. A cinquant’anni dal Memorandum di Londra, l’allargamento della Nato e dell’Unione Europea, Comune di Trieste, Trieste, 2008
  • Il confine scomparso. Saggi sulla storia dell’Adriatico orientale nel Novecento, IRSML, Trieste, 2007
  • Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Rizzoli, Milano, 2005
  • con Roberto Spazzali, Foibe, Bruno Mondadori, Milano, 2003
  • La foiba di Basovizza, in Cattolici a Trieste. Nell’impero austro-ungarico, nell’Italia monarchica e fascista, sotto i nazisti, nel secondo dopoguerra e nell’Italia democratica, LINT, Trieste, 2003
  • L’esodo forzoso dall’Istria, in Storia dell’emigrazione italiana, I,Partenze, Donzelli, Roma, 2001
  • Con Marina Cattaruzza e Marco Dogo (a cura di), Esodi. Trasferimenti forzati di popolazione nel Novecento europeo, ESI, Napoli, 2000
  • Guerra e dopoguerra al confine orientale d’Italia, 1938-1956, Del Bianco, Udine, 1999
  • Con Franco Cecotti (a cura di), Il confine orientale. Una storia rimossa, Bruno Mondadori, Milano, 1998
  • Matrici della violenza fra foibe e deportazioni, in Chiesa e società nel Goriziano fra guerra e movimenti di liberazione, Istituto di storia sociale e religiosa-Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei, Gorizia, 1997
  • Venezia Giulia. Immagini e problemi. 1945, Editrice goriziana, Gorizia, 1992
  • Fra Italia e Iugoslavia. Saggi sulla questione di Trieste, 1945-1954, Del Bianco, Udine, 1989
  • L’ultima crisi per Trieste. La Gran Bretagna e la questione giuliana nel 1953, Centro studi economico-politici Ezio Vanoni, Trieste, 1984
  • La rifondazione della politica estera italiana. La questione giuliana (1944-46). Linee interpretative, Del Bianco, Udine, 1979

16 febbraio 2018, ore 15,00

Reti, culture e mobilitazioni femminili

Stefania Bartoloni, Università degli studi di RomaTre
Terza lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)

Stefania Bartoloni insegna Storia contemporanea e Storia delle donne e di genere in età contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi Romatre. I suoi interessi di studio e di ricerca vertono sui temi della formazione delle identità e delle relazioni di genere tra Otto e Novecento. In questa prospettiva ha affrontato l’analisi dei processi di mobilitazione che hanno investito la società civile durante il fascismo e le due guerre mondiali con una maggiore attenzione al conflitto del 1914-1918. L’indagine sulla stampa femminile ha rappresentato un altro filone d’interesse con particolare riguardo ai periodici di formazione di partiti politici nella società di massa. Fa parte del Collegio dei docenti del Dottorato in Scienze Politiche-Università RomaTre, curriculum Studi di genere, responsabile del percorso Relazioni, pratiche, modelli e identità di genere tra il XIX e XX secolo. È socia fondatrice della Società italiana delle storiche, di cui è stata Vice presidente dal 2009 al 2012, membro della Società italiana per lo studio della storia contemporanea. È nella redazione di «Mondo contemporaneo. Rivista di storia», di «Genesis. Rivista della Società italiana delle Storiche». È nel Consiglio scientifico della Fondazione Nilde Iotti.

Tra le sue pubblicazioni

  • Donne di fronte alla guerra. Pace, diritti e democrazia (1878-1918), Laterza, Roma-Bari, 2017
  • Rasponi Spalletti Gabriella, voce nel Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, vol. 86, 2016, pp. 543-543.
  • (a cura di) La Grande Guerra delle italiane. mobilitazioni, diritti, trasformazioni, Viella, Roma, 2016
  • Due milioni di senza-marito: occupazioni femminili e politiche sociali, in La Grande Guerra delle italiane. Mobilitazioni, diritti, trasformazioni, Viella, Roma, 2016, pp. 341-364.
  • La mobilitazione femminile, in Dizionario storico della Prima guerra mondiale, sotto la direzione di Nicola Labanca, Laterza, Roma-Bari, 2014, pp. 279-290.
  • Margherita Sarfatti, una intellettuale tra nazione e fascismo, in Di generazione in generazione. Le italiane dall’Unità ad oggi, a cura di Maria Teresa Mori, Alessandra Pescarolo, Anna Scattigno, Simonetta Soldani, Viella, Roma, 2014, pp. 207-220.
  • d’Orléans Elena duchessa d’Aosta, voce nel Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, vol. 79, 2013, pp. 556-558.
  • Il fascismo e le donne nella “Rassegna femminile italiana” 1925-1930, Biblink editori, Roma, 2012.
  • Per le strade del mondo. Laiche e religiose fra Otto e Novecento, (a cura di), il Mulino, Bologna, 2007
  • Al capezzale del malato. Le scuole per la formazione delle infermiere, in Per le strade del mondo. Laiche e religione fra Otto e novecento, cit., pp.215-247.
  • Da una guerra all’altra. Le infermiere della Croce rossa fra il 1911 e il 1945, in Guerra e pace nell’Italia del Novecento, Politica estera, cultura politica e correnti dell’opinione pubblica, a cura di Luigi Goglia, Renato Moro, Leopoldo Nuti, il Mulino, Bologna, 2006, pp.149-174.
  • Donne nella Croce rossa italiana tra guerra e impegno sociale, Marsilio, Venezia, 2005
  • Italiane alla guerra. L’assistenza ai feriti 1915-1918, Marsilio, Venezia,2003
  • La Croce rossa italiana nella Grande guerra e l’inchiesta parlamentare sulla sua attività, in La Commissione parlamentare d’inchiesta per le spese di guerra, 1920-1923, a cura di Carlo Crocella e Filippo Mazzonis, Archivio Storico Camera dei Deputati, Roma, 2002, pp.333-359.
  • A volto scoperto. Donne e diritti umani, (a cura di), Manifestolibri, Roma, 2002, 2. edizione 2005
  • Donne al fronte. Le Infermiere Volontarie nella Grande Guerra, Roma, Jouvence, 1998

23 febbraio 2018 ore 15,00

Masse, popoli, partiti e rivoluzioni

Marcello Flores, storico, direttore scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, Milano ha insegnato Storia contemporanea e Storia comparata nell’Università di Siena, dove ha diretto anche il Master in Human Rights and Genocide studies.

Tra i suoi libri:

  • La forza del mito. La rivoluzione russa e il miraggio del socialismo, Feltrinelli, Milano, 2017
  • Il secolo del tradimento. Da Mata Hari a Snowden 1914-2014, il Mulino, Bologna, 2017
  • Il genocidio degli armeni, il Mulino, Bologna, nuova ed. 2015
  • Traditori. Una storia politica e culturale, il Mulino, Bologna, 2015
  • Storia dei diritti umani, il Mulino, Bologna, nuova ed. 2012
  • La fine del comunismo, Bruno Mondadori, Milano, 2011
  • 1917, La Rivoluzione, Einaudi, Torino, 2007
  • Il secolo-mondo Storia del Novecento, il Mulino, Bologna, 2006
  • Tutta la violenza di un secolo, Feltrinelli, Milano, 2005

2 marzo 2018 ore 15,00

Processi economici e del lavoro

Stefano Musso, Università di Torino
Quinta lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)

Stefano Musso insegna Storia contemporanea, Storia del lavoro, Storia del governo dell’economia presso l’Università di Torino. Collabora con vari altri enti culturali e di ricerca, in particolare, tra gli italiani Archivio Storico Fiat (Torino), Archivio Storico Amma (Torino), Associazione Istituti di Cultura Italiani (Roma), Associazione di Studi e Storia dell’Impresa (Milano), Centro Studi di Storia del Lavoro e delle comunità territoriali (Imola), Fondazione Basso – ISSOCO (Roma), Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (Milano), Fondazione Giuseppe Di Vittorio (Roma), IRES Lucia Morosini (Torino), Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea (Torino), tra gli istituti internazionali: École des hautes études en sciences sociales (Paris), Fondation Maison des Sciences de l’Homme (Paris), Friedrich Ebert Stiftung (Bonn), International Association of Labour History Institutions (IALHI), International Institute of Social History (Amsterdam).

Tra i suoi libri:

  • Le regole e l’elusione. Il governo del mercato del lavoro nell’industrializzazione italiana (1888-2003), Torino, Rosenberg & Sellier, 2012 (prima edizione 2004).
  • Storia del lavoro in Italia dall’Unità a oggi, Marsilio, Venezia, 2011 (prima edizione 2002)
  • La partecipazione nell’impresa responsabile. Storia del Consiglio di gestione Olivetti, il Mulino, Bologna, 2009
  • Il sindacalismo italiano, Fenice 2000, Milano, 1995
  • La gestione della forza lavoro sotto il fascismo, Angeli, Milano, 1987
  • Gli operai di Torino 1900-1920, Feltrinelli, Milano, 1980

9 marzo 2018 ore 15,00

Comunicazione e propaganda

Irene Di Jorio, Université libre de Bruxelles
Sesta lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)

Irene Di Jorio, docente universitaria, è titolare della cattedra di Storia della Comunicazione di Massa dell’Université libre de Bruxelles (ULB). È stata direttrice del Dipartimento di Scienze della Comunicazione ed è attualmente presidente della Commissione pedagogica della Facoltà di Lettres, Traduction et Communication dell’ULB. Dottore di ricerca in Storia dell’Europa all’Università di Bologna e all’Université Paris X Nanterre, si occupa di storia delle tecniche, delle teorie e delle professioni della comunicazione in Europa, con un’attenzione particolare per i transfer di «saperi» e competenze fra paesi, regimi politici e ambiti diversi (politico, militare, commerciale). Fra le sue pubblicazioni (in italiano) su «Guerra e propaganda»:

  • Guerra e propaganda, in Le guerre in un mondo globale, a cura di Tommaso Detti, Viella, Roma, 2017, pp. 261-275
  • Pubblicitari in guerra: Saperi e tecniche di propaganda in Italia (1914-1918), «Passato e Presente», n. 95, 2015, pp. 75-100
  • La nascita del pubblicitario, «Storia e problemi contemporanei», n. 86, 2014, pp. 89-116
  • L’Etat français. Verso una scienza della propaganda, in Le guerre mondiali in Asia orientale e in Europa.
    Violenza, collaborazionismi, propaganda
    , a cura di Bruna Bianchi, Laura De Giorgi, Guido Samarani, Unicopli, Roma, 2009, pp. 105-120
  • L’attacco postumo alla Francia, in Gli Italiani in guerra: Conflitti, identità, memorie dal Risorgimento ai giorni
    nostri, vol. 4 (tomo 2), Il Ventennio fascista: la Seconda guerra mondiale
    , a cura di Giulia Albanese e Mario Isnenghi, UTET, Torino, 2008, pp. 179-186
  • Pubblicitari a Vichy, «Storia e problemi contemporanei», n. 44, 2007, pp. 143-167
  • Tecniche di propaganda politica. Vichy e la Légion Française des Combattants (1940-1944), Carocci, Roma, 2006
  • Per combattere le voci del nemico. Il regime di Vichy fra censura, propaganda e bouche à oreille,
    «Storicamente», n. 1, 2005, consultabile online: http://www.storicamente.org/dijorio.htm
  • Propaganda, pubblicità e scienza «psicopolitica» nel regime di Vichy, «Passato e Presente», n. 65, 2005, pp. 61-83
  • Nel giardino imperiale. Inferiorizzazione e disumanizzazione dell’altro nella stampa fascista, «Storia e problemi contemporanei», n. 28, 2001, pp. 51-70.

16 marzo 2018 ore 15,00

Morte di massa

Luigi Alfieri, Università degli studi di Urbino
Settima lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)

Luigi Alfieri, è Professore Ordinario alla Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino, dove è presidente del corso di Laurea Specialistica in Sociologia della Multiculturalità. Insegna Filosofia Politica, Socio-Antropologia politico-culturale e Antropologia delle Religioni.
Fra le sue pubblicazioni:

  • Storia e mito: una critica a Eliade, ETS, Pisa, 1978
  • Apollo tra gli schiavi: la filosofia sociale e politica di Nietzsche, 1869-1876, Angeli, Milano, 1984
  • con Domenico Corradini, Abissi: meditazioni su Nietzsche, Giuffré, Milano, 1992
  • con Cristiano Maria Bellei e Domenico Sergio Scalzo, Figure e simboli dell’ordine violento: percorsi fra
    antropologia e filosofia politica
    , Giappichelli, Torino, 2003
  • La stanchezza di Marte: variazioni sul tema della guerra, Morlacchi, Perugia, 2008, II ed. accresciuta 2012
  • Ha curato con A. De Simone i voll. Per Habermas, Morlacchi, Perugia 2009, e Leggere Canetti. “Massa e potere”
    cinquant’anni dopo
    , Morlacchi, Perugia 2011

23 marzo 2018 ore 15,00

Laboratorio sulle fonti

Servizi educativi del Museo storico
c/o Museo storico di Bergamo, ex convento di San Francesco,
piazza Mercato del fieno 6/a, Bergamo Alta



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