Fascismo, fascismi, nuovi fascismi tra storia, storiografia e problemi di didattica
Il corso di storia 2019
Indagare i caratteri antropologici del fascismo italiano, comparare il regime a quelli coevi di cui fu ispiratore, interrogarsi sui nuovi fascismi e sull’attrazione che l’ideologia neofascista sembra esercitare in diverse parti d’Europa sono gli obiettivi del percorso promosso e organizzato da Fondazione Serughetti La Porta, Museo delle storie di Bergamo, Associazione Amici del Museo storico di Bergamo, Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, in collaborazione con il Liceo Lorenzo Mascheroni di Bergamo. Il fascismo si presentò da subito come un fenomeno ideologico e politico dai tratti “rivoluzionari”, in grado di incidere sulle identità collettive e individuali. In quanto modello al quale si ispirarono anche altri movimenti e regimi europei, recuperò suggestioni derivanti dalla guerra mondiale, così come ne elaborò di inedite. Una riflessione politologica e culturale sugli “stili fascisti”, attraverso l’analisi critica di alcune fonti letterarie e iconografiche, aiuterà a meglio inquadrare gli aspetti antropologici del fascismo come totalitarismo incompiuto e “macchina del mito”. Durante il fascismo l’architettura non è intesa solo come un strumento di propaganda per la costruzione del consenso politico. A partire dalla metà degli anni Trenta, essa diviene anche un efficace mezzo pedagogico per trasmettere alle masse i miti e i valori di un regime sempre più totalitario. Come ci fu un’età totalitaria per lo Stato, così ci fu una sorta di età totalitaria per la Chiesa. Ciò si ebbe soprattutto con il pontificato di Pio XI (1922-1939). In reazione ai totalitarismi politico-istituzionali, la Chiesa cattolica sviluppò, in chiave difensiva, dei cambiamenti strutturali (nelle forme sociali, psicologiche e pedagogiche) che configurarono un totalitarismo ‘concorrente’. Il progetto fascista di costruzione dell’“uomo nuovo” immaginava da una parte un intervento di profonda modificazione dei caratteri degli italiani, mentre dall’altra prevedeva l’emarginazione e l’eliminazione del “diverso”, dell’irriducibile ai piani del regime. Il controllo poliziesco, il confino, il Tribunale speciale divennero presto gli strumenti per colpire gli oppositori politici. Ma obiettivo della repressione fascista fu chiunque non rientrasse nel paradigma dell’italiano nuovo e quindi anche le minoranze nazionali che abitavano quelle terre di confine, ad est e a nord, entrate a far parte del Regno dopo la vittoria nella Grande Guerra. Il fascismo rappresentò il modello per tutte le destre europee, compreso il nazionalsocialismo tedesco. L’Italia di Mussolini fu costantemente in guerra a partire almeno dal 1935 ed ebbe un ruolo di primo piano, a fianco della Germania e del Giappone, nella demolizione dell’ordine internazionale stabilito a Versailles e nello scatenamento del secondo conflitto mondiale, dove si macchiò – come già aveva fatto nelle colonie – di gravi crimini di guerra. Gli aspetti repressivi e criminali del fascismo risultano però quasi assenti nella memoria pubblica nell’Italia di oggi, mentre predomina un’immagine edulcorata come dittatura bonaria, non priva di meriti nella modernizzazione del paese. Risulta utile approfondire le origini della raffigurazione autoassolutoria del regime e riflettere sulle ragioni della sua persistenza. Il modello politico fascista, sviluppatosi in Italia tra il 1919 ed il 1925, apparve in grado di rispondere all’esigenza, imprescindibile dopo la Grande Guerra 1914-1918, di coinvolgere le masse senza però mettere in discussione i rapporti di forza tra classi, ceti, generi, generazioni. Per queste caratteristiche risultò attraente per élites di paesi sia arretrati, sia avanzati. La rinascita nel nostro paese e in molti paesi europei di gruppi politici che si richiamano in modo esplicito all’ideologia fascista e ne riutilizzano simboli e valori, esercitando anche un potere attrattivo verso alcuni studenti, ci impone, oltre a uno sforzo di conoscenza, una riflessione sulla didattica. Alle sette lezioni, affidate a docenti universitari di diversi atenei italiani, seguirà un laboratorio sulle fonti organizzato dai Servizi educativi del Museo delle Storie di Bergamo in collaborazione con Fondazione Dalmine, che unirà al lavoro sui documenti una perlustrazione del territorio della città di Dalmine.
CALENDARIO
15 febbraio 2019 ore 15.00 – 17.00
Uomo nuovo, servitù antiche: il fascismo come regime di uniformazione collettiva
Claudio Vercelli, Istituto Salvemini, Torino; Università Cattolica, Milano
Prima lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)
Claudio Vercelli, storico contemporaneista, è docente a contratto all’Università Cattolica di
Milano Ha svolto inoltre attività di ricerca di storia contemporanea presso l’Istituto di studi storici
Salvemini di Torino, per il quale ha condotto il programma didattico pluriennale Usi della storia,
usi della memoria. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine del Piemonte, è direttore di Keshet,
semestrale di vita e cultura ebraica, è collaboratore, tra gli altri, di Pagine ebraiche, Moked, Bet
Magazine-Mosaico, Patria Indipendente, del quotidiano il Manifesto e delle testate online
Doppiozero e Nazione Indiana,nonché del periodico Prometeo, trimestrale di scienza e storia.
Ha pubblicato, tra gli altri, i volumi
- Tanti Olocausti. La deportazione e l’internamento nei Lager nazisti, Giuntina, Firenze 2005
- Israele e Palestina: una terra per due, Ega, Torino 2005
- Israele. Storia dello Stato 1881-2008, dal sogno alla realtà, Giuntina, Firenze 2007-2008
- Breve storia dello Stato d’Israele, Carocci, Roma 2009
- Storia del conflitto israelo-palestinese, Laterza, Roma-Bari 2010
- Triangoli viola. La persecuzione e la deportazione dei testimoni di Geova nei Lager nazisti, Carocci, Roma 2012
- Il negazionismo. Storia di una menzogna, Laterza, Roma-Bari 201
E’ inoltre coautore: - Nel segno dei tempi. Milleduemila: un mondo al plurale, a cura di Valerio Castronovo, La Nuova Italia, Firenze 2009-2017; (manuale di storia per le scuole superiori)
- Il dominio del terrore. Deportazioni, migrazioni forzate e stermini nel Novecento, Salerno editrice, Roma 2016
- con Francesca Romana Recchia Luciani, AAVV, Pop Shoah? Immaginari del genocidio ebraico, Il Nuovo Melangolo, Genova 2016
- Israele 70 anni, nascita di una nazione, il Capricorno, Torino 2018
- Neofascismi, il Capricorno, Torino 2018
- “Francamente razzisti”. 1938: storia e memorie delle leggi razziali, il Capricorno, Torino 2018
- Soldati. Storia dell’esercito italiano, dall’Unità ad oggi, Laterza, Roma-Bari
- Il sionismo. Tra diaspora e Israele, Carocci, Roma
22 febbraio 2019 ore 15.00 – 17.00
Architettura e fascismo: consenso e costruzione di una nazione
Paolo Nicoloso, Università di Trieste
Seconda lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)
Paolo Nicoloso insegna Storia dell’architettura presso l’Università di Trieste. Si occupa delle vicende storico-architettoniche del Novecento italiano, con particolare attenzione al rapporto con le ideologie politiche, alle relazioni tra l’architettura, le tradizioni dei luoghi e le memorie collettive.
Ha svolto attività didattica presso lo IUAV di Venezia, la Facoltà di Architettura di Milano, la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Udine, il Master europeo di Storia dell’Architettura della Facoltà di Architettura di Roma Tre.
Tra le sue pubblicazioni:
- Marcello Piacentini. Architettura e potere: una biografia, Gaspari, Udine 2018
- Architetture per un’identità italiana. Progetti e opere per fare gli italiani fascisti, Gaspari, Udine 2012
- Mussolini architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell’Italia fascista, Einaudi, Torino 2008 (2011)
- Gli architetti di Mussolini. Scuole e sindacato, architetti e massoni, professori e politici negli anni del regime, Franco Angeli, Milano 1999
1 marzo 2019 ore 15.00 – 17.00
L’età totalitaria della Chiesa
Fulvio De Giorgi, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Terza lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)
Fulvio De Giorgi è ordinario di Storia dell’educazione, presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Ha studiato e si è perfezionato alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
È con-direttore degli “Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni scolastiche” ed è membro, dalla fondazione, della redazione della rivista “Contemporanea” (Il Mulino). È nel Comitato di Redazione delle Editrici Morcelliana e Scholé, nel Comitato Scientifico della Fondazione Micheletti (Brescia), della Fondazione Giovanni XXIII (Bergamo), del Centro Studi Gallarati Scotti (Milano).
È Presidente della società italiana degli storici dell’educazione (Cirse).
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo:
Volumi:
- Laicità europea. Percorsi storici, categorie, ambiti, Brescia, Morcelliana, 2007.
- Il Medioevo dei modernisti. Modelli di comportamento e pedagogia della libertà, Brescia, La Scuola, 2009.
- Millenarismo educatore. Mito gioachimita e pedagogia civile in Italia dal Risorgimento al fascismo, Roma, Viella, 2010
- Mons. Montini. Chiesa cattolica e scontri di civiltà nella prima metà del Novecento, Bologna, Il Mulino, 2012
- La Controriforma come totalitarismo. Nota su Croce storico, Brescia, Morcelliana, 2013
- Paolo VI. Il papa del Moderno, Brescia, Morcelliana, 2015
Articoli e saggi:
- Forme spirituali, forme simboliche, forme politiche. La devozione al S. Cuore, in “Rivista di storia della Chiesa in Italia”, 48 (1994), pp. 365-459
- Linguaggi totalitari e retorica dell’intransigenza: Chiesa, metafora militare e strategie educative, in L. Pazzaglia (a cura di), Chiesa, cultura e educazione in Italia tra le due guerre, Brescia, La Scuola, 2003, pp. 55-103
- Il soldato di Cristo (e il soldato di Cesare), in M. Franzinelli – R. Bottoni (a cura di), Chiesa e guerra. Dalla benedizione delle armi alla «Pacem in terris», Bologna, Il Mulino, 2005, pp. 129-161
- La formazione del cattolico “militante” (1922-1958), in A. Arisi Rota (a cura di), formare alle professioni. Diplomatici e politici, Milano, Angeli, 2009, pp. 195-209
- La Chiesa e la pedagogia della Nazione santa, in A. Arisi Rota, M. Ferrari, M. Morandi (a cura di), Patrioti si diventa. Luoghi e linguaggi di pedagogia patriottica nell’Italia unita, Milano, Angeli, 2009, pp. 43-60
- Ideali educativi e cattolicesimo militante in p. Gemelli, in “Annali di storia dell’educazione e delle istituzioni educative”, 19 (2012), pp. 107-116
- La Chiesa totalitaria (1922-1958), in R. Faber-E. Locher (Hrsg.), Italienischer Faschismus und deutschsprachiger Katholizismus, Würzburg, Königshausen & Neumann, 2013, pp. 359-385
- Il cattolicesimo italiano: un concorrente totalitario, in Patrick Bernhard-Lutz Klinkhammer (edd.), L’uomo nuovo del fascismo. La costruzione di un progetto totalitario, Roma, Viella, 2017, pp. 87-96
8 marzo 2019 ore 15.00 – 17.00
La repressione fascista. Dai confini al confino
Andrea Di Michele, Libera Università di Bolzano
Terza lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)
Andrea Di Michele ha studiato storia contemporanea alle Università di Bologna, Tübingen e Torino, dove ha conseguito il dottorato di ricerca. È ricercatore presso la Libera Università di Bolzano. Si occupa di storia delle regioni di confine, di fascismo e di Italia repubblicana. È membro della redazione di diverse riviste di storia, tra cui la rivista della Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea) “Il mestiere di storico”.
Tra le sue pubblicazioni:
- Tra due divise. La Grande Guerra degli italiani d’Austria, Laterza, Roma-Bari 2018
- Fu la Spagna! Lo sguardo fascista sulla Guerra civile spagnola, a cura di, con D. Aronica, Como-Pavia 2017
- Dall’Abissinia alla Spagna: guerre e memoria 1935-1939,numero monografico di “Storia e regione“, a. XXV, 2016, n. 1
- Storia dell’Italia repubblicana 1948-2008, Garzanti, Milano 2008, ristampato nel 2015
- La difesa dell’italianità. L’Ufficio per le zone di confine a Bolzano, Trento e Trieste (1945-1954), a cura di, con D. D’Amelio e G. Mezzalira, il Mulino, Bologna 2015
- La difficile integrazione. Trentino e Alto Adige nel passaggio dall’Austria all’Italia, in Giovanni Bernardini e Günther Pallaver (a cura di), Dialogo vince violenza. La questione del Trentino Alto-Adige/Südtirol nel contesto internazionale, il Mulino,Bologna, 2015, pp. 11-33
- La Zona d’operazione delle Prealpi nella seconda guerra mondiale, Trento, Fondazione Museo storico del Trentino, 2009, con Rodolfo Taiani
L’italianizzazione imperfetta. L’amministrazione pubblica dell’Alto Adige tra Italia liberale e fascismo, prefazione di Nicola Tranfaglia, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2003
15 marzo 2019 ore 15.00 – 17.00
Una difficile resa dei conti: l’Italia repubblicana e la memoria del fascismo
Filippo Focardi, Università di Padova
Quinta lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)
Filippo Focardi insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali dell’Università di Padova. E’ membro del consiglio direttivo e socio fondatore della Società italiana per la storia contemporanea dell’area di lingua tedesca (Siscalt) e direttore scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri – Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. Nel 2015, per i suoi studi sulla memoria della seconda guerra mondiale, gli è stato conferito dalla Université Libre de Bruxelles il premio internazionale Baron Velge. Si occupa di memoria del fascismo, della Resistenza e della seconda guerra mondiale in Italia e in Europa, di relazioni fra Italia e Germania in età contemporanea, della questione dei processi ai criminali di guerra.
Fra le sue pubblicazioni, si segnalano le monografie:
- La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi, Laterza, Roma-Bari 2005
- Criminali di guerra in libertà. Un accordo segreto tra Italia e Repubblica federale tedesca 1949-55, Carocci, Roma 2008
- Il fascismo e la guerra dell’Asse. Una mancata resa dei conti, Imprimitur Editrice, Padova 2012
- Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale, Laterza, Roma-Bari 2013 (edizione in lingua francese: L’Italie, alliée ou victime de l’Allemagne nazie?, preface de Pieter Lagrou, Editions de l’Université de Bruxelles, Bruxelles 2014; edizione in lingua tedesca: Falsche Freunde? Italiens Geschictspolitik und die Frage der Mitschuld am Zweiten Weltkrieg, Ferdinand Schöning, Paderborn 2015)
Fra le curatele:
- Memoria e Rimozione. I crimini di guerra del Giappone e dell’Italia, Viella, Roma 2010 (con Giovanni Contini e Marta Petricioli)
- L’Europa e le sue memorie. Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Viella, Roma 2013 (con Bruno Groppo)
22 marzo 2019 ore 15.00 – 17.00
Made in Italy! “Fortune” del modello politico fascista in Europa e nel mondo 1919-1945
Brunello Mantelli, Università della Calabria
Sesta lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)
Brunello Mantelli Dottore di ricerca in Storia Contemporanea, insegna Storia delle Relazioni Internazionali presso l’Università della Calabria. È stato professore ospite nelle Università di Potsdam, Monaco di Baviera, Kiel, Saarbrücken, e di Hacettepe (Ankara), all’Institut für Zeitgeschichte e al Zentrum für Zeithistorische Forschung. Condirettore del “Giornale di Storia Contemporanea”. Membro del comitato scientifico del Master in Didattica della Shoah, presso l’Università di Roma Tre; del comitato scientifico della Mostra permanente sugli Internati Militari Italiani presso la Fondazione “Topographie des Terrors” di Berlino; dell’Arbeitsgemeinschaft für die neueste Geschichte Italiens, della Società italiana per lo studio della storia contemporanea (SISSCO), e della Società italiana per la storia contemporanea dell’area di lingua tedesca (SISCALT). Specialista di fascismi e conflitti nel Novecento, conta oltre 160 pubblicazioni in italiano, tedesco, inglese, francese, castigliano, catalano portoghese e polacco. Si occupa in particolare di storia dei fascismi, di storia della Germania e di storia delle relazioni internazionali nell’età contemporanea.
Tra le pubblicazioni più recenti:
- Tra Marte e Vulcano. Manodopera italiana nell’economia di guerra del Terzo Reich, in Brunello Mantelli (a cura di), “Tante braccia per il Reich!”. Il reclutamento di manodopera coatta nell’Italia occupata 1943-1945, Mursia, Milano,2019
- Germania 1919-1939, in Gustavo Corni (a cura di), L’età contemporanea. Stati, nazioni, politica, vol. XV della Storia d’Europa e del Mediterraneo, Salerno, Roma,2017
- La II guerra mondiale, RCS – CdS, Milano, 2017
- Zaskakijące perypetie koncepcji Volksgemeinschaft na terenach niemiecko-języcznych w XIX i XX wieku, in Joanna Szymoniczek (a cura di), Jak Patrzeć na Polskę, Niemcy i świat?, Warszawa, Bellona – Instytut Studiów Politycznych Polskiej Akademii Nauk, 2017
- Die Militärinternierten in der öffentichen Meinung und in der offiziellen Erinnerungskultur Italiens / Gli internati militari italiani nell’opinione pubblica e nella memoria istituzionale della Repubblica Italiana, in Dokumentationszentrum NS-Zwangsarbeit, Christine Glauning, Andreas Nachnama (a cura di), Zwischen allen Stühlen – Die Geschichte der italienischen Militärinternierten 1943-1945 – Tra più fuochi. La storia degli internati militari italiani 1943-1945, Berlino, Dokumentationszentrum NS-Zwangsarbeit der Stiftung Topographie des Terrors, 2016
- La deportazione in KL degli antifascisti schedati in CPC. Un ventaglio di percorsi individuali, con Giovanna D’Amico e Giovanni Villari, in Brunello Mantelli (a cura di), L’Europa sotto il tallone di ferro. Dalle biografie ai quadri generali, IV volume de Il libro dei deportati, Mursia, Milano,2015
- Repressione, dominio, lavoro coatto, sterminio. La storiografia sui Konzentrationslager nazonalsocialisti e sulle loro funzioni, in Brunello Mantelli (a cura di), L’Europa sotto il tallone di ferro. Dalle biografie ai quadri generali, IV volume de Il libro dei deportati, Mursia, Milano, 2015
- Le sorprendenti peripezie del concetto di “Volksgemeinschaft” in terra tedesca tra XIX e XX secolo, in Marco Scavino (a cura di), Guerra e nazioni. Idee e movimenti nazionalistici nella Prima guerra mondiale, Guerini e Associati, Milano, 2015
- South Tyrol after 1945. An Example of Co-Existence of Different National Groups or Rather a Cage for Imagined Communities to Lie Frozen?, con Davide Artico, in Katarzyna Stoklosa, Gerhard Besier (a cura di), European Border Region in Comparision, New York – Abingdon, Routledge – Taylor & Francis, 2014
Tra le curatele più recenti:
- “Tante braccia per il Reich!”. Il reclutamento di manodopera coatta nell’Italia occupata 1943-1945, Mursia, Milano, 2019
- L’Europa sotto il tallone di ferro. Dalle biografie ai quadri generali, IV volume de Il libro dei deportati, Mursia, Milano, 2015
- Ideologia e geopolitica all’ombra della guerra fredda, UTET, Torino, 2011 (con Davide Artico)
- Da Versailles a Monaco. Vent’anni di guerre dimenticate, UTET, Torino, 2010 (con Davide Artico)
- La Galassia concentrazionaria SS, III volume de Il libro dei deportati, Mursia, Milano, 2010
Deportati, deportatori, tempi, luoghi, II volume de Il libro dei deportati, Mursia, Milano, 2010
29 marzo 2019 ore 15.00 – 17.00
I nuovi fascismi e didattica del fascismo
Claudio Vercelli, Istituto Salvemini, Torino; Università Cattolica, Milano
Settima lezione (c/o auditorium liceo Mascheroni di Bergamo)
5 aprile 2019 ore 15.00 – 18.00
Laboratorio
Servizi educativi del Museo delle storie di Bergamo e di Fondazione Dalmine
c/o Museo storico di Bergamo, ex convento di San Francesco,
piazza Mercato del fieno 6/a, Bergamo Alta
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