2020

Calendario civile: tra storia e memoria per una costruzione di cittadinanza consapevole


Il corso di storia 2021

La trama delle date che stabiliscono le ricorrenze di eventi storici che “devono” essere ricordati si è infittita negli ultimi due decenni. Accanto alle tradizionali feste con cui il nostro paese celebra la sua storia e che coincidono con giorni di vacanza da scuola e dal lavoro, a partire dall’istituzione del Giorno della Memoria con la legge del 2000, si è assistito a una proliferazione di “giorni della memoria”: il Giorno del Ricordo, il Giorno delle vittime del terrorismo, delle vittime della mafia, delle vittime dell’emigrazione solo per citarne alcune. In ogni caso il susseguirsi di queste date è diventata una proficua occasione per fare emergere nel discorso pubblico eventi della storia recente del nostro paese che rischiavano un oblio troppo precoce e per intrecciare la storia nazionale con quella europea. D’altra parte il moltiplicarsi dei richiami alla memoria e il ripetersi di giornate dedicate alle vittime (del terrorismo, della mafia, della violenza sulle donne, dell’emigrazione…) presenta un doppio rischio: la memoria rischia di mangiarsi la storia, collocando il ricordo di eventi in una dimensione decontestualizzata e avulsa da un preciso quadro di conoscenze che permetta la comprensione e combatta la retorica e la ritualizzazione delle ricorrenze, dall’altra il riflettore puntato sulle vittime rischia di parlare più alle emozioni che a costruire coscienza critica e conoscenza storica. Lavorare sulle date del calendario civile nelle scuole può, comunque, rappresentare una preziosa occasione per riflettere sulla costruzione dell’identità nazionale, sull’uso pubblico della storia, sugli intrecci tra storia e memoria, sulle modalità della narrazione pubblica, sui modi con cui città e paesi raccontano, attraverso monumenti, memoriali, toponomastica, il nostro passato. Riflettere sui luoghi della memoria, variamente visitati dalle scuole, è un’ulteriore pagina di un percorso che offre molte opportunità. Il corso “Calendario civile: tra storia e memoria per una costruzione di cittadinanza consapevole” è promosso e organizzato da Museo delle storie di Bergamo, Associazione Amici del Museo storico di Bergamo, Fondazione Serughetti La Porta, Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, in collaborazione con il Liceo Lorenzo Mascheroni di Bergamo. Alle sette lezioni di venerdì 21 febbraio, 28 febbraio, 6 marzo, 13 marzo, 20 marzo, 27 marzo e 3 aprile, affidate a docenti universitari di diversi atenei italiani, segue un percorso didattico a Bologna (attività opzionale) per l’intera giornata di domenica 5 aprile 2020 (luoghi della memoria e Museo per la Memoria di Ustica).

RELATRICI E RELATORI

Ciro Dovizio è dottorando in Studi sulla Criminalità Organizzata all’Università degli Studi di Milano. È redattore di «Historia Magistra. Rivista di Storia Critica», coordinatore del progetto “Novecento criminale” dell’Associazione Lapsus (Laboratorio di analisi storica del mondo contemporaneo) e curatore scientifico dell’omonima mostra multimediale. Gli ambiti di interesse della sua ricerca sono: Mafia e crimine organizzato nell’Italia contemporanea Neofascismo Storia del giornalismo italiano Ha pubblicato: Felice Chilanti, «L’Ora» e le origini del giornalismo di mafia, in «Intrasformazione. Rivista di storia delle idee», Vol. 8, n. 2, ottobre 2019. Verità o falsificazione? Gli Alleati e la mafia sulle pagine dell’«Ora» (1958-63), in «Biblos. Revista da Faculdade de Letras da Universidade de Coimbra», n. 5, 3.a SÉRIE, 2019 (in uscita). La confessione di Melchiorre Allegra (1937). Alle origini del discorso (pubblico) mafioso. Nota storica, in «Rivista di Studi e Ricerche sulla criminalità organizzata», Vol. 4, n. 3, 2018. Historia de las mafias en Italia. Una hipòtesis interpretativa, in «Tiempo devorado.Rivista de historia actual», Vol. II, n. 1, maggio 2015. Scorci di una vita «a destra»: il Msi, Milano e gli anni roventi di San Babila. Dialogo con Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse, in «Historia Magistra. Rivista di storia critica», VI, n. 17, aprile 2015.

Mirco Dondi insegna Storia contemporanea e Storia e Analisi delle Comunicazioni di Massa all’Università di Bologna dove dirige anche il Master di Comunicazione storica. Collabora con numerose riviste di storia contemporanea e cura la collana di storia di Unicopli Gli ambiti di interesse della sua ricerca sono: Seconda guerra mondiale – Resistenza – Guerra civile Politica, economia, conflitto sociale nell’Italia repubblicana Opinione pubblica e terrorismo Fra le sue pubblicazioni: • 12 Dicembre 1969, Laterza, Roma – Bari 2018 • L’eco del boato. Storia della strategia della tensione 1965 – 1974, Laterza, Roma-Bari 2015 • Dagli albori della sindacalizzazione alla trasformazione delle campagne, Archetipo libri, Bologna 2012 • L’Italia repubblicana. Dalle origini alla crisi degli anni Settanta,Archetipolibri, Bologna 2007 • La Resistenza tra unità e conflitto, Bruno Mondadori, Milano 2004 • La lunga liberazione. Giustizia e violenza nel dopoguerra italiano,, Editori Riuniti, Roma 1999, 2^ed. 2004, 3^ed. 2008 Fra le curatele: • Sessantotto. Luoghi e rappresentazioni di un evento mondiale, Unicopli, Milano 2018 • I neri e i rossi. Terrorismo, Violenza e Informazione negli Anni Settanta, Controluce, Nardò 2008

Patrizia Violi è professore ordinario di Semiotica presso l’Università di Bologna e attualmente dirige il Centro Internazionale di Studi Umanistici Umberto Eco. E’ direttrice del Centro TRAME, Centro di Studi sulla Memoria e i Traumi Culturali, (www.trame.unibo.it). Vincitrice e PI di due progetti europei sui temi del trauma e della memoria, con particolare focus sui siti della memoria e il rapporto fra memorie dell’Europa e dell’America Latina. E’ autrice di numerosi volumi e articoli sulla teoria semiotica e la semiotica della cultura. La sua ricerca attuale è rivolta soprattutto a temi connessi con le memorie traumatiche: in particolare l’analisi di musei e luoghi del trauma su cui ha pubblicato il volume: Paesaggi della memoria. Il trauma, lo spazio, la storia, Bompiani, Milano 2014.

Filippo Focardi insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali dell’Università di Padova. E’ membro del consiglio direttivo e socio fondatore della Società italiana per la storia contemporanea dell’area di lingua tedesca (Siscalt) e direttore scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri – Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. Nel 2015, per i suoi studi sulla memoria della seconda guerra mondiale, gli è stato conferito dalla Université Libre de Bruxelles il premio internazionale Baron Velge. Si occupa di memoria del fascismo, della Resistenza e della seconda guerra mondiale in Italia e in Europa, di relazioni fra Italia e Germania in età contemporanea, della questione dei processi ai criminali di guerra. Fra le sue pubblicazioni, si segnalano le monografie: • La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi, Laterza, Roma-Bari 2005 • Criminali di guerra in libertà. Un accordo segreto tra Italia e Repubblica federale tedesca 1949-55, Carocci, Roma 2008 • Il fascismo e la guerra dell’Asse. Una mancata resa dei conti, Imprimitur Editrice, Padova 2012 • Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale, Laterza, Roma-Bari 2013 Fra le curatele: • Memoria e Rimozione. I crimini di guerra del Giappone e dell’Italia, Viella, Roma 2010 (con Giovanni Contini e Marta Petricioli) • L’Europa e le sue memorie. Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Viella, Roma 2013 (con Bruno Groppo)

Stefano Musso insegna Storia contemporanea, Storia del lavoro, Storia del governo dell’economia presso l’Università di Torino. Collabora con vari altri enti culturali e di ricerca, in particolare, tra gli italiani Archivio Storico Fiat (Torino), Archivio Storico Amma (Torino), Associazione Istituti di Cultura Italiani (Roma), Associazione di Studi e Storia dell’Impresa (Milano), Centro Studi di Storia del Lavoro e delle comunità territoriali (Imola), Fondazione Basso – ISSOCO (Roma), Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (Milano), Fondazione Giuseppe Di Vittorio (Roma), IRES Lucia Morosini (Torino), Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea (Torino), tra gli istituti internazionali: École des hautes études en sciences sociales (Paris), Fondation Maison des Sciences de l’Homme (Paris), Friedrich Ebert Stiftung (Bonn), International Association of Labour History Institutions (IALHI), International Institute of Social History (Amsterdam). Tra le sue pubblicazioni: • Le regole e l’elusione. Il governo del mercato del lavoro nell’industrializzazione italiana (1888-2003),Torino, Rosenberg & Sellier 2012 (prima edizione 2004) • Storia del lavoro in Italia dall’Unità a oggi,Marsilio, Venezia 2011 (prima edizione 2002) • La partecipazione nell’impresa responsabile. Storia del Consiglio di gestione Olivetti,il Mulino, Bologna 2009 • Il sindacalismo italiano, Fenice 2000, Milano 1995 • La gestione della forza lavoro sotto il fascismo, Angeli, Milano 1987 • Gli operai di Torino 1900-1920, Feltrinelli, Milano 1980

Maurizio Ridolfi insegna Storia contemporanea presso l’Università di Roma Tre. Coordina, con F. Conti, la direzione scientifica di “Memoria e Ricerca”, rivista quadrimestrale di storia contemporanea (edizioni del Mulino). Dal 2019 presiede il Centro Studi Europei e Internazionali (Viterbo-Roma). Ha fondato nel 2008 e diretto fino al 2014 la rivista in rete “Officina della storia”. Tra le sue pubblicazioni più recenti: • Verso la Public History. Fare e raccontare storia nel tempo presente, Pisa, Pacini 2017 • Italia a colori. Storia delle passioni politiche dalla caduta del fascismo ad oggi, Le Monnier, Firenze 2015 • La politica dei colori. Emozioni e passione nella storia d’Italia dal Risorgimento al ventennio fascista, Le Monnier, Firenze 2014 • (con M. Tesoro), Monarchia e Repubblica. Istituzioni, culture e rappresentazioni politiche in Italia (1848-1948), Bruno Mondadori, Milano 2011 • Storia politica dell’Italia repubblicana, Bruno Mondadori, Milano 2010 • Le feste nazionali, Bologna, il Mulino, 2003

Simona Feci insegna Storia del diritto medievale e moderno all’Università di Palermo ed è presidente della Società italiana delle Storiche (2016-20). Gli ambiti di interesse della ricerca sono: Storia del diritto e della giustizia; Storia della condizione giuridica delle donne, con attenzione soprattutto ai diritti di proprietà e alla capacità di agire; Storia della violenza contro le donne e delle donne in età moderna e contemporanea. Ha pubblicato Pesci fuor d’acqua. Donne a Roma in età moderna: diritti e patrimoni, Roma, Viella 2004 Ha curato con Laura Schettini, La violenza contro le donne nella storia. Contesti, linguaggi, politiche del diritto (secoli XV-XXI), Roma, Viella 2017 (https://www.viella.it/libro/9788867287031). http://www.unipa.it/persone/docenti/f/simona.feci https://unipa.academia.edu/simonafeci/



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