Secondo semestre ’24

IUS PRO-MEMORIA
Quando diritto, storia e società si incontrano

INTRODUZIONE AL PERCORSO

Gli incontri di IUS PRO-MEMORIA, pensati per costruire una sorta di calendario che attivi la memoria pubblica usando – anche – il diritto, in dialogo con la storia e la filosofia o la sociologia, sono curati, dalla Fondazione Serughetti – Centro studi e documentazione La Porta e dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bergamo, nel quadro delle attività universitarie di Public Engagement. Il percorso sperimenta un approccio meno consueto a temi e questioni al centro della memoria e della storia: la ricostruzione di un fatto giuridico – spesso una legge, ma anche una sentenza, un processo – costituisce la base per innescare la conoscenza e l’approfondimento di vicende centrali nella costruzione della società italiana e stimola una riflessione che, partendo dalla storia, incrocia l’attualità e suscita pratiche attive di cittadinanza.

Gli incontri, animati dal confronto tra il diritto, la storia e la filosofia, sono pensati per aprire il dialogo con tutti e tutte coloro che, della propria storia e nella propria comunità politica, intendono essere protagonisti/e attivi/e.

Dopo gli incontri dedicati nella primavera alla partecipazione politica delle donne (muovendo dal primo voto amministrativo delle italiane nel marzo del 1946), al lavoro (ricordando l’approvazione dello Statuto dei lavoratori nel maggio 1970), alla questione delle “date da ricordare” (con una riflessione pluridisciplinare sui dispositivi di costruzione della memoria collettiva e pubblica), il percorso di IUS PRO-MEMORIA prosegue con altri due incontri in programma nell’autunno 2024: ricordando l’8 settembre 1943, come occasione di riflessione sul tema della continuità/discontinuità dello Stato, e il 10 dicembre 1948, per l’approvazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

È in via di definizione il programma della seconda edizione del progetto, che proporrà altre date significative come spunto per una riflessione tra storia, memoria e cittadinanza toccando, tra gli altri, i temi del Servizio Sanitario Nazionale, del terrorismo, dello Ius soli.

PROGRAMMA

30 settembre 2024, ore 17:30
Fine della Patria?
Continuità e discontinuità dello Stato dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943

Alessandra Tarquini, Sapienza, Università di Roma
Giorgio Ridolfi, Università di Pisa
con la partecipazione di Mauro Magistrati, presidente provinciale dell’ANPI di Bergamo
Presiede Corrado Del Bò, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Bergamo

L’8 settembre 1943, alle 19,42, il Presidente del Consiglio Badoglio annuncia alla radio la sottoscrizione dell’armistizio fra l’Italia e le forze dell’ alleanza anglo-americana.
L’8 settembre è stato ricordato, nel corso degli anni, come una fine – la data della “morte dello Stato” o “della Patria”, dello “Stato in fuga”, del “tutti a casa” – o, all’opposto, come la possibilità di un nuovo inizio. Il dialogo tra Giorgio Ridolfi, filosofo del diritto, e Alessandra Tarquini, storica contemporaneista, propone una riflessione su come l’8 settembre abbia contribuito a definire la storia e la memoria dello Stato italiano dopo la Seconda guerra mondiale.

2 dicembre 2024, ore 17:30
Il Diritto e i Diritti
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, oggi

Marcello Flores, storico
Gabriele Della Morte, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
con la partecipazione di Marzia Marchesi, Assessora alla Pace del Comune di Bergamo
Presiede Gabriella Cremaschi, presidente della Fondazione Serughetti La Porta

Il 10 dicembre 1948 fu adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: negli anni la Dichiarazione è diventata il documento più tradotto al mondo (in 574 lingue e dialetti) e la data del 10 dicembre viene celebrata ogni anno, sin dal 1950, come Giornata Mondiale dei Diritti Umani (Human Rights Day).
Marcello Flores, storico, e Gabriele Della Morte, docente di diritto internazionale, propongono dai rispettivi punti di vista disciplinari, una riflessione su quale sia, oggi, il valore di quella storica dichiarazione.

Gabriele Della Morte insegna Diritto internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano
Avvocato iscritto nelle liste speciali degli abilitati a patrocinare davanti la Corte penale internazionale, è Giudice presso l’Allied Command Operations Mission Appeals Tribunal (ACO – MAT).
E’ autore di Big data e protezione internazionale dei diritti umani. Regole e conflitti, Editoriale scientifica, Napoli, 2018
Le Amnistie nel diritto internazionale, Cedam, Padova, 2011
a cura di (con G. Carlizzi, S. Laurenti, e A. Marchesi) La Corte penale internazionale: problemi e prospettive, Vivarium, Napoli, 2003, pp. 1-604