Fondazione Serughetti Centro la Porta Anna Scattigno, Società Italiana delle Storiche
Nel ripercorrere il rapporto tra le donne e la fede in Italia dagli inizi del Novecento ad oggi, il valore dell’istruzione e della libertà, l’impegno per l’affermazione dei diritti femminili, l’aspirazione a un rinnovamento della Chiesa, della teologia e della vita cristiana sono significativi punti di snodo e di cambiamento. Il confronto con il femminismo ha segnato in profondità i modi dell’esperienza religiosa femminile, il personale cammino di fede e il tormentato rapporto tra le donne e il magistero ecclesiastico. Parole chiave: militanza, obbedienza, dissenso, teologia femminista.
Bibliografia
Fulvio de Giorgi, Il modernismo femminile in Italia, Brescia, Morcelliana, 2023.
Letizia Tomassone, Donne di parola. Pastore, diacone e predicatrici nel protestantesimo italiano, Firenze, Nerbini, 2020.
Liviana Gazzetta, Cattoliche durante il fascismo. Ordine sociale e organizzazioni femminili nelle Venezie, Roma, Viella, 2011.
Paola Gaiotti de Biase, Passare la mano. Memorie di una donna dal Novecento incompiuto, Roma, Viella, 2010.
Fondazione Serughetti Centro la Porta Laura Schettini, Università di Padova
Si intende ricostruire e discutere il posto speciale che la sessualità ha avuto nella storia delle donne nel lungo secondo dopoguerra a partire da due nodi: aborto e violenza di genere. Se da una parte, infatti, le dimensioni e la disciplina di questi due fenomeni hanno giocato un ruolo fondamentale nella costruzione della subalternità delle donne e del controllo maschile sui loro corpi, dall’altra la battaglia per riformare il diritto in materia è stata una straordinaria occasione per mettere al centro del dibattito pubblico e della politica il tema dell’autodeterminazione, della libertà, della salute delle donne.
Bibliografia
Alessandra Gissi, Paola Stelliferi, Aborto. Una storia, Roma, Carocci, 2023.
Nadia Maria Filippini, «Mai più sole» contro la violenza sessuale. Una pagina storica del femminismo degli anni Settanta, Roma, Viella, 2022.
Fiammetta Balestracci, La sessualità degli italiani. Politiche, consumi e culture dal 1945 ad oggi, Roma, Carocci, 2020.
Laura Schettini, La violenza maschile contro le donne, in Storia delle donne nell’Italia contemporanea, a cura di Silvia Salvatici, Roma, Carocci, 2022, pp. 135-161.
Fondazione Serughetti Centro la Porta Barbara Pezzini, Università degli Studi di Bergamo
Il titolo vuole richiamare la novità della famiglia nella concezione della Costituzione repubblicana: quindi, propone di riflettere sull’apertura di una nuova stagione delle relazioni familiari, ma anche sulle resistenze – e i tempi lunghi, anzi lunghissimi – dell’attuazione della Costituzione e sulle persistenze delle strutture patriarcali nell’ordinamento giuridico e nella società. Il tempo della famiglia riguarda anche la durata del vincolo matrimoniale e la cruciale questione del divorzio e dei tempi e modi della sua introduzione, che segna la stagione di avvio del nuovo diritto di famiglia.
Bibliografia
Alessandra Facchi, Orsetta Giolo, Una storia dei diritti delle donne, Il Mulino, Bologna, 2023.
Barbara Pezzini, La struttura di genere della famiglia nella giurisprudenza costituzionale, in Genere e diritto. Come il genere costruisce il diritto e il diritto costruisce il genere, Corso di analisi di genere e diritto antidiscriminatorio, vol. II, Lezioni, casi, materiali, a cura di B. Pezzini, Bergamo University Press – Sestante edizioni, 2012.
Insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, dove dal 2019 ha attivato l’insegnamento di Studi intersezionali di genere. Per due mandati componente del consiglio direttivo della Società italiana delle Storiche, ha fatto parte della redazione della rivista «Genesis».
È componente del collegio dei docenti del Dottorato in Storia dell’Università di Pisa e del gruppo internazionale “War and Psychiatry” (University of Michigan). Tre i principali campi di interesse scientifico: Gender e cittadinanza. Studi sulla «razza» e sul genere; Storia sociale e culturale della psichiatria; Storia delle amministrazioni locali nell’Italia repubblicana. Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo Il genere della cittadinanza. Diritti civili e politici delle donne in Francia (1789-1915) (Roma, Viella, 2020) e Lo spazio pubblico delle donne: suffragio, cittadinanza, diritti politici, nel volume Storia delle donne nell’Italia contemporanea (Carocci 2023).
Venerdì 15 novembre 2024, ore 15:00 – 17:00
Fondazione Serughetti Centro la Porta Vinzia Fiorino, Università di Pisa
Conquistato il diritto di voto (attivo e passivo), le donne e i movimenti femminili assumono un ruolo portante nella nuova democrazia. Attraverso le esperienze delle prime sindache dell’Italia liberata e delle prime deputate si richiameranno le più importanti conquiste per le donne e si indagherà sulle nuove pratiche politiche avviate. La nascita e l’affermazione dei movimenti femministi negli anni Settanta, rappresentando una cesura molto profonda, saranno oggetto di una riflessione ad hoc che ci porterà anche su temi cruciali, quali il divorzio e l’aborto.
Bibliografia
Alessandra Gissi, Paola Stelliferi, L’aborto. Una storia, Roma, Carocci, 2023.
Vinzia Fiorino, Il genere della cittadinanza. Diritti civili e politici in Francia (1789-1914), Roma, Viella, 2020.
Perry Willson, Italiane. Biografia del Novecento, Roma- Bari, Laterza, 2015.
Patrizia Gabrielli, La pace e la mimosa. L’Unione donne italiane e la costruzione politica della memoria (1944-1955), Roma, Donzelli, 2005.
Fondazione Serughetti Centro la Porta Alessandra Pescarolo, Società Italiana delle Storiche
Il percorso di crescita dell’autonomia giuridica, economica e sociale delle donne avanza in età repubblicana lentamente, a partire dalle ambiguità presenti nella Costituzione, col suo doppio binario fra diritti teorici e difesa dell’ordine familiare patriarcale. Una cultura della domesticità diversa da quella patriarcale, si afferma negli anni Cinquanta fra le protagoniste dell’esodo rurale e le donne di ceto medio che, spesso disilluse, aspirano a un riconoscimento affettivo, paritario, da parte dei mariti. L’immagine della donna di casa perde smalto con la crescita dell’istruzione, fino ai nostri anni, in cui la cultura dell’autorealizzazione nel lavoro si scontra con una realtà contrassegnata da molti elementi di degrado.
Bibliografia
Anna Badino, Strade in salita. Figlie e figli dell’immigrazione meridionale al Nord, Roma, Carocci, 2012.
Nuto Revelli, L’anello forte. La donna: storie di vita contadina, Torino, Einaudi, 2018.
Alessandra Pescarolo, Il lavoro nella Costituzione: fonte della cittadinanza o sfera preclusa?, in «La Nuova Giuridica», 3 (1), 2023, pp:76-109.
DATE DA RICORDARE: il diritto tra passato e presente Presso: Fondazione Serughetti La Porta, via Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo
Francesco Filippi, storico della mentalità e formatore – Anna Mastromarino, Università di Torino – Valentina Pisanty, Università degli Studi di Bergamo
Uno sguardo pluridisciplinare sui dispositivi di costruzione della memoria collettiva e pubblica.
Sulle relatrici e relatori
Francesco Filippi, storico della mentalità e formatore, collabora come consulente storico-scientifico con la Fondazione Museo Storico del Trentino. È docente di comunicazione e divulgazione storica presso Feltrinelli education e scrive, tra gli altri, per Repubblica, Domani, Il Fatto Quotidiano, L’essenziale e MicroMega. Le sue ricerche si indirizzano all’analisi del rapporto tra il passato e il suo studi, nell’ambito della memoria collettiva e pubblica, con particolare riferimento al Novecento italiano ed Europeo. Fra le sue ultime pubblicazioni: Guida semiseria per aspiranti storici social, (Bollati Boringhieri, 2022); Prima gli italiani! (sì, ma quali?) (Laterza, 2021); Noi però gli abbiamo fatto le strade: Le colonie italiane tra bugie, razzismi e amnesie (Bollati Boringhieri, 2021); Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto (Bollati Boringhieri, 2020); Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo. Prefazione di Carlo Greppi (Bollati Boringhieri, 2019).
Anna Mastromarino insegna Diritto pubblico comparato presso l’Università di Torino. Si occupa di processi memoriali nel diritto pubblico, di garanzia dei diritti nei contesti di conflitto e di federalismo. Componente dell’Associazione italiana dei Costituzionalisti, dell’Associazione di Diritto pubblico comparato ed Europeo e della Fondazione Benvenuti in Italia, è parte del teaching-staff di Scuole di alta formazione italiane e straniere e coordina il Comitato scientifico dell’Associazione Torino Una Città per le Donne. Ha pubblicato, fra gli altri, Per un costituzionalismo esigente. Scritti in onore di Alfonso Di Giovine, con A. Algostino, F. Longo, D. Pamelin (Franco Angeli, 2020); La lingua della Costituzione, la lingua nella Costituzione, con C. Marazzini e A. Ruggeri (Editoriale Scientifica, 2018); Stato e memoria. Studio di diritto comparato (Franco Angeli, 2018).
Valentina Pisanty insegna Semiotica all’Università di Bergamo. Ha pubblicato saggi e articoli sul negazionismo, sul razzismo, sul discorso politico, sull’umorismo, sulla semiotica interpretativa, sulla narratologia, sulla retorica e le politiche della memoria e sulla semiotica delle testimonianze. Tra le sue pubblicazioni, L’irritante questione delle camere a gas: logica del negazionismo (Bompiani 1998, nuova edizione rivista e ampliata 2014); Semiotica e interpretazione (con Roberto Pellerey, Bompiani 2004); La difesa della razza: antologia 1938-1942 (Bompiani 2006); Abusi di memoria: negare, banalizzare, sacralizzare la Shoah (Bruno Mondadori 2012); La comprensione linguistica (con Alfredo Paternoster, curatela, Mimesis 2019); I Guardiani della Memoria e il ritorno delle destre xenofobe (Bompiani 2020).
Modera Gabriella Cremaschi, Presidente della Fondazione Serughetti La Porta
Giulia Grechi è antropologa. I suoi interessi di ricerca includono gli studi culturali e postcoloniali, le migrazioni, la museologia, con un focus sulle rappresentazioni del corpo e sulla “italianità”, e su come le pratiche artistiche contemporanee possano ridiscutere e dare diversa forma a questi immaginari.
È socia fondatrice del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of contemporary arts”, ora confluito nell’associazione culturale “Attitudes Spazio alle arti”. Ha collaborato con diversi progetti di ricerca internazionali, tra i quali REcall – European Conflict Archaeological Landscapes Reappropriation; Transnationalizing Modern Languages Mobility, Identity and Translation in Modern Italian Cultures; Transcultural Attentiveness.
Ha pubblicato i volumi monografici: La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea (Mimesis, 2016) e Decolonizzare il museo. Mostrazioni, pratiche artistiche, sguardi incarnati (Mimesis, 2021). Ha curato (con Iain Chambers e Mark Nash) il volume The Ruined Archive (Politecnico di Milano, 2014), e (con Viviana Gravano) Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei (Mimesis 2016).
Anna Chiara Cimoli è una storica dell’arte specializzata in Museologia. Si occupa di inclusione sociale nei musei, di progetti di co-curatela e di partecipazione ai processi culturali. Si occupa da vent’anni di museologia sociale, in particolare in collaborazione con ABCittà, un collettivo di urbanisti e educatori. Dal 2020 è co-progettista di “MUBIG”, il museo di comunità del quartiere di Greco a Milano. Ha pubblicato Musei effimeri. Allestimenti di mostre in Italia 1949-1963 (il Saggiatore, 2007), La divina proporzione, Triennale 1951 (con F. Irace, Electa, 2007), Che cosa vedi? Musei e pubblici adolescenti (Nomos edizioni, 2017), Approdi. Musei delle migrazioni in Europa (Clueb, 2018) e curato Senza titolo. Le metafore della didascalia (con M.C. Ciaccheri e N. Moolhuijsen, Nomos edizioni, 2020). Cura con Maria Vlachou il blog “Museums and Migrations” ed è responsabile della collana di museologia di “Nomos edizioni”.
Ciclo di incontri
CICLO DI INCONTRI
Quarto incontro “Verso il 25 aprile”, la rassegna aperta alla città promossa da Progetto Adriana in collaborazione con la Fondazione Serughetti La Porta.
Giovedì 4 aprile dalle 20.30
Di chi è lo spazio pubblico? La “cancel culture”: retoriche e trappole di un concetto scivoloso
Giulia Grechi, docente di Antropologia Culturale e Antropologia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, ne discute con Anna Chiara Cimoli, Ricercatrice in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli studi di Bergamo.
Entrambe hanno collaborato al progetto europeo “MeLa*-European Museums in an age of migrations”, all’interno del quale si è indagata la relazione tra musei, antropologia e arte contemporanea, e dirigono con Viviana Gravano la rivista di studi visivi Roots§Routes. Research on visual cultures.
Insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, dove dal 2019 ha attivato l’insegnamento di Studi intersezionali di genere. Per due mandati componente del consiglio direttivo della Società italiana delle Storiche, ha fatto parte della redazione della rivista «Genesis».
È componente del collegio dei docenti del Dottorato in Storia dell’Università di Pisa e del gruppo internazionale “War and Psychiatry” (University of Michigan). Tre i principali campi di interesse scientifico: Gender e cittadinanza. Studi sulla «razza» e sul genere; Storia sociale e culturale della psichiatria; Storia delle amministrazioni locali nell’Italia repubblicana. Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo Il genere della cittadinanza. Diritti civili e politici delle donne in Francia (1789-1915) (Roma, Viella, 2020) e Lo spazio pubblico delle donne: suffragio, cittadinanza, diritti politici, nel volume Storia delle donne nell’Italia contemporanea (Carocci 2023).
Ciclo di seminari
Quando diritto, storia e società si incontrano
Ciclo di seminari organizzati da Università degli Studi di Bergamo – Dipartimento di Giurisprudenza e la Fondazione La Porta
CICLO DI SEMINARI
Nella storia recente del nostro Paese, e non solo, le date di alcune leggi, sentenze, processi sono diventate particolarmente significative, segnando e accompagnando momenti cruciali di trasformazione.
Il Dipartimento di giurisprudenza dell’università di Bergamo e la Fondazione Serughetti – Centro studi e documentazione La Porta, avviando una collaborazione nel quadro delle attività universitarie di Public Engagement, hanno voluto costruire un percorso di riflessione fatto di più tappe, a cui hanno dato il titolo di IUS PRO-MEMORIA. Quando diritto, storia e società si incontrano: una sorta di calendario per attivare la memoria, usando il diritto e partendo dalla ricostruzione del fatto giuridico per innescare la conoscenza e l’approfondimento di vicende centrali nella costruzione della società italiana.
Gli incontri di IUS PRO-MEMORIA sono animati dal confronto tra il diritto, la storia e la filosofia, e sono pensati per aprire il dialogo con tutti e tutte coloro che, della propria storia e nella propria comunità politica, intendono essere protagonisti/e attivi di cittadinanza.
LE DATE
Questi gli appuntamenti previsti nel primo semestre 2024 (progetto finanziato nell’ambito del bando di Ateneo per iniziative di PE 2024):
_ MARZO 1946: DONNE AL VOTO Fondazione Serughetti La Porta, via Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo 27 marzo 2024, ore 17:30 Vinzia Fiorino, Università di Pisa – Barbara Pezzini, Università degli Studi di Bergamo
Una data che cambia la prospettiva della cittadinanza: un dialogo per comprendere l’impatto della questione di genere nella Costituzione, nella storia, nella società.
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20 MAGGIO 1970: LO STATUTO DEI LAVORATORI Fondazione Serughetti La Porta, via Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo 17 maggio 2024, ore 17:30 Paolo Barcella, Università degli Studi di Bergamo – Lorenzo Giasanti, Università degli Studi Milano Bicocca
Una data per riflettere su uno snodo decisivo per interpretare l’idea di una «Repubblica democratica fondata sul lavoro».
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DATE DA RICORDARE: il diritto tra passato e presente Fondazione Serughetti La Porta, via Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo 3 giugno 2024, ore 17:30 Francesco Filippi, storico della mentalità e formatore – Anna Mastromarino, Università degli Studi di Torino – Valentina Pisanty, Università degli Studi di Bergamo
Uno sguardo pluridisciplinare sui dispositivi di costruzione della memoria collettiva e pubblica.
Professore emerito di Storia del cristianesimo all’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Streghe (Bologna 2006), Valdo l’eretico di Lione (Torino 2010), Eretici ed eresie medievali (Bologna 2011), Il cristianesimo medievale in Occidente (Roma-Bari 2012), Frate Francesco (Bologna 2013). È stato presidente della Società internazionale di studi francescani dal 1994 al 2022.
Insegna Storia economica e sociale del medioevo e Didattica della storia all’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Banca e politica a Milano a metà Quattrocento (Roma 2010); La spada e la grazia. Vite di aristocratici nel Trecento subalpino (Torino 2011); Il valore di un castello. Il controllo del territorio in Valle d’Aosta fra XIII e XV secolo (Milano 2016). Il suo libro più recente è L’età del lume. Una storia della luce nel medioevo (Bologna 2023).
Ha insegnato Filologia medioevale e umanistica (Letteratura latina medioevale e umanistica) presso la Facoltà di Musicologia di Cremona, Università degli Studi di Pavia. Fa parte della redazione della rivista «Filologia mediolatina» ed è membro di diverse istituzioni culturali, fra cui l’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo, la Direzione centrale dei Monumenta Germaniae Historica di Monaco di Baviera e Società Internazionale per lo Studio del medioevo latino. Il suo libro più recente è “Non ore orandum solo” nelle vicende del monastero di Santa Grata “in Columnellis” a Bergamo (Firenze 2020).
Giovedì 29 febbraio ore 17:30
Presentazione del libro Eretiche ed eretici medievali, Carocci Editore, 2023 Coordina: Grado Giovanni Merlo (Università degli Studi di Milano) Intervengono: Beatrice Del Bo (Università degli Studi di Milano), Maria Rosa Cortesi (Università degli Studi di Pavia), Francesco Mores (Università degli Studi di Milano/Centro La Porta) Interviene la curatrice Marina Benedetti (Università degli Studi di Milano)
INGRESSO LIBERO
SUL LIBRO
Nel medioevo nessuno si è mai definito eretica o eretico. Eresia significa “scelta”: infatti, l’eretico medievale è un disobbediente rispetto al conformismo religioso, sceglie di seguire il Vangelo e ripropone la Parola di Gesù. Il non conformismo religioso di donne e uomini è alla base di un libertario “moto di cultura”, un dinamismo evangelico condannato e perseguitato. La “scelta” ereticale nel medioevo è anche una rivoluzione culturale che coinvolge chierici, donne e uomini, laiche e laici di strati sociali diversi: accanto ai più noti Bogomil, Arnaldo da Brescia, Valdo di Lione, Dolcino da Novara, John Wyclif, Jan Hus, ai valdesi, ai catari, ai templari, ai lollardi e agli hussiti, emergono numerose figure femminili, quali Guglielma, Margherita detta Porète, Margherita detta la bella, Giovanna d’Arco, oltre ad apostole e beghine. L’attenzione posta dal volume all’identità nel medioevo, ma anche al riverbero nel XX secolo di termini metacronici – eresia/eretici – dimostra come le molteplici varianti della «disobbedienza» religiosa del passato continuino ad affascinare il presente e ad essere strumentalizzate.
GRADO GIOVANNI MERLO è professore emerito di Storia del cristianesimo all’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Streghe (Bologna 2006), Valdo l’eretico di Lione (Torino 2010), Eretici ed eresie medievali (Bologna 2011), Il cristianesimo medievale in Occidente (Roma-Bari 2012), Frate Francesco (Bologna 2013). È stato presidente della Società internazionale di studi francescani dal 1994 al 2022.
BEATRICE DEL BO insegna Storia economica e sociale del medioevo e Didattica della storia all’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Banca e politica a Milano a metà Quattrocento (Roma 2010); La spada e la grazia. Vite di aristocratici nel Trecento subalpino (Torino 2011); Il valore di un castello. Il controllo del territorio in Valle d’Aosta fra XIII e XV secolo (Milano 2016). Il suo libro più recente è L’età del lume. Una storia della luce nel medioevo (Bologna 2023).
MARIA ROSA CORTESI ha insegnato Filologia medioevale e umanistica (Letteratura latina medioevale e umanistica) presso la Facoltà di Musicologia di Cremona, Università degli Studi di Pavia. Fa parte della redazione della rivista «Filologia mediolatina» ed è membro di diverse istituzioni culturali, fra cui l’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo, la Direzione centrale dei Monumenta Germaniae Historica di Monaco di Baviera e Società Internazionale per lo Studio del medioevo latino. Il suo libro più recente è “Non ore orandum solo” nelle vicende del monastero di Santa Grata “in Columnellis” a Bergamo (Firenze 2020).
FRANCESCO MORES insegna Storia della chiesa all’Università degli Studi di Milano. Si occupa di modernismo (è autore del libro Louis Duchesne. Alle origini del modernismo, Brescia 2015, e curatore della sezione monografia Il “medioevo cristiano” di Ernesto Buonaiuti, «Rivista di storia del cristianesimo», 19, 1, 2022) e di storia della ricerca storica (ha curato la riedizione del libro di Arsenio Frugoni Arnaldo da Brescia nelle fonti del secolo XII, Bologna 2021, e degli Appunti sulle eresie dei secoli XI-XIII di Delio Cantimori, Roma 2024). È membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Serughetti La Porta ETS.
MARINA BENEDETTI insegna Storia del cristianesimo all’Università degli Studi di Milano. Si occupa di eresie medievali soprattutto al femminile (Io non sono Dio. Guglielma di Milano e i Figli dello Spirito santo, Milano 20042; Condannate al silenzio. Le eretiche medievali, Milano 2017), di inquisizione (Medioevo inquisitoriale, Roma 2011) e di valdesi (ha curato con E. Cameron, A Companion to the Waldenses in the Middle Ages, Leiden-Boston 2022). Per Carocci editore ha curato Storia del cristianesimo, vol. II L’età medievale (secoli VII-XV), Roma 20227.
In questa lezione si cercherà di riflettere sulle radici della violenza e sulla disponibilità al male agito con particolare riferimento alla guerra. Senza pretese di esaustività rispetto all’individuazione degli elementi che rendono possibile il ricorso alla violenza estrema, le argomentazioni e la discussione finale si concentrerà in modo specifico sulle donne e sui bambini. Il circolo vizioso della violenza li pone al centro della storia delle guerre e della loro diffusione; esso rappresenta una proposta di comprensione dei conflitti bellici, indispensabile per favorirne la riduzione e il contenimento.
Bibliografia Le parole del male. Materiali per un lessico della violenza, a cura di Francesco Cerrato, «quaderni di dianoia», 2, Modena, Mucchi, 2021. Marina Lalatta Costerbosa, Il bambino come nemico. L’eccezione humboldtiana, Roma, DeriveApprodi, 2019. Bruno Maida, L’infanzia nelle guerre del Novecento, Torino, Einaudi, 2017. Alice Miller, La persecuzione del bambino. Alle radici della violenza, Torino, Bollati Boringhieri, 2008.
Conflitti e guerre della contemporaneità: 1945-2023. II. Società di guerra
La seconda annualità del corso di aggiornamento di storia del Novecento sul tema Conflitti e guerre avrà luogo nei mesi di novembre e dicembre 2023 con la prosecuzione del ciclo di lezioni coordinate dal prof. Luca Baldissara dell’Università di Bologna.
Il corso è realizzato in collaborazione con il Liceo Mascheroni e prevede sei lezioni dalle ore 15.00 alle 17.00 secondo il seguente calendario: il 3, 10, 17, 24 novembre, il 1° e il 15 dicembre 2023 e un laboratorio finale mercoledì 6 dicembre, dalle 15 alle 17.
Modalità: il corso si tiene in presenza: la prima lezione presso l’Auditorium del Liceo Mascheroni di Bergamo (Via Alberico da Rosciate, 21/A, Bergamo) mentre le successive si svolgeranno presso la Fondazione Serughetti La Porta, viale Papa Giovanni XXIII, 30 Bergamo. Il laboratorio si terrà presso la Fondazione Dalmine. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione obbligatoria entro il 31 ottobre a questo link.
Conversazione con Renata Pepicelli, professoressa associata all’Università di Pisa dove insegna Islamologia, Studi islamici: pensiero, politica, genere, storia del mondo arabo contemporaneo. Introduce e modera Francesco Mazzucotelli (Fondazione Serughetti La Porta)
A T-shirt with the image of Mahsa (Jina) Amini is draped over the shoulders of a protestor at a rally in Toronto that began on U of T’s St. George campus and continued to Queen’s Park (photo by Polina Teif)
Renata Pepicelli è professoressa associata all’Università di Pisa dove insegna Islamologia, Studi islamici: pensiero, politica, genere, storia del mondo arabo contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni si segnalano:
Il velo nell’Islam. Storia, politica, estetica. Carocci, 2012
Le donne nei media arabi. Tra aspettative tradite e nuove opportunità, curatela, Carocci, 2014
Giovani musulmane in Italia. Percorsi biografici e pratiche quotidiane, curatela con Ivana Acocelli, Il Mulino, 2015
Transnazionalismo, cittadinanza, pensiero islamico. Forme di attivismo dei giovani musulmani in Italia, curatela con Ivana Acocelli, Il Mulino, 2018
Afriche e orienti (2016). Vol. 1: movimenti delle donne in Nord Africa e Medio Oriente: percorsi e generazioni «femministe» a confronto, vol. I. curatela con Anna Vanzan, Aiep, 2018
registrazione video
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’
Nello scorso mese di settembre Mahsa Amini muore mentre è sotto la custodia della polizia morale di Teheran, arrestata perché indossava il velo in modo “inappropriato”. Da questo episodio prende avvio una grande mobilitazione di protesta che vede molte donne tra la protagoniste decise a chiedere il rispetto delle libertà fondamentali, uguaglianza dei diritti, giustizia sociale.
Una realtà, che per molti versi ci appare lontana e diversa, si rende con forza visibile per il coraggio e la determinazione dei soggetti che si ribellano e per la violenza della repressione che subiscono. Una realtà che sentiamo il bisogno di conoscere e cercare di comprendere per evitare facili semplificazioni e per non accontentarci di una cronaca che non rende giustizia di percorsi che hanno radici profonde.
Partendo da un verso della scrittrice iraniana Forugh Farrokhzad, proponiamo un percorso di conoscenza che passa attraverso la letteratura, il cinema e la ricerca per ascoltare le voci delle/dei protagonisti, avvicinarci con alcuni strumenti in più a una vicenda che ci scuote e ci interroga.
In collaborazione con: Libreria Palomar, Cineteatro Qohelet, Comune di Bergamo, Assessorato alla Pace, Coordinamento Enti Locali per la Pace, Rete della Pace di Bergamo.scopri il programma
Gli orsi non esistono ritrae due storie d’amore parallele. Due storie in cui gli amanti vengono osteggiati dalle forze della superstizione, dalle meccaniche del potere e da ostacoli nascosti e inevitabili. 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Premio speciale della Giuria.
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’
Nello scorso mese di settembre Mahsa Amini muore mentre è sotto la custodia della polizia morale di Teheran, arrestata perché indossava il velo in modo “inappropriato”. Da questo episodio prende avvio una grande mobilitazione di protesta che vede molte donne tra la protagoniste decise a chiedere il rispetto delle libertà fondamentali, uguaglianza dei diritti, giustizia sociale.
Una realtà, che per molti versi ci appare lontana e diversa, si rende con forza visibile per il coraggio e la determinazione dei soggetti che si ribellano e per la violenza della repressione che subiscono. Una realtà che sentiamo il bisogno di conoscere e cercare di comprendere per evitare facili semplificazioni e per non accontentarci di una cronaca che non rende giustizia di percorsi che hanno radici profonde.
Partendo da un verso della scrittrice iraniana Forugh Farrokhzad, proponiamo un percorso di conoscenza che passa attraverso la letteratura, il cinema e la ricerca per ascoltare le voci delle/dei protagonisti, avvicinarci con alcuni strumenti in più a una vicenda che ci scuote e ci interroga.
In collaborazione con: Libreria Palomar, Cineteatro Qohelet, Comune di Bergamo, Assessorato alla Pace, Coordinamento Enti Locali per la Pace, Rete della Pace di Bergamo.scopri il programma