La città è già multicolore. Ascoltiamola!
Organizzatore
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La porta
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Telefono
035 219230 -
Email
info@laportabergamo.it -
Sito web
https://www.laportabergamo.it -
Fondazione Serughetti - Centro Studi e Documentazione La Porta - ETS
Luogo
- La Porta
- v.le Papa Giovanni XXIII 30 Bergamo
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Fondazione Serughetti Centro studi e documentazione
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “NON DARCI LA (TUA) VOCE. ASCOLTACI!”
PRIMA PARTE
Proiezione di un video e lettura di alcuni testi prodotti dalle scuole coinvolte presentati da
Gabriella Cremaschi, presidente della Fondazione Serughetti La Porta
Irene Gregis, docente all’Istituto Mamoli
Orsola De Francesco, docente all’Istituto Pesenti
SECONDA PARTE
Ivo Lizzola e Paola Gandolfi, Università degli Studi di Bergamo
interloquiscono con
Giorgio Gori, Sindaco
Loredana Poli, Assessore alle politiche giovanili
DIBATTITO E INDIVIDUAZIONE DI PERCORSI POSSIBILI
Coordinano
Gabriella Cremaschi, presidente della Fondazione Serughetti La Porta
Marzia Marchesi, Assessore alla pace
Nella nostra città il 20% della popolazione residente è di origine straniera, ma nella fascia 0/18 la percentuale è ancora più alta, fino a raggiungere picchi del 40%. È una parte di popolazione scarsamente visibile e, soprattutto, poco permeabile al resto della cittadinanza. Eppure, è un quinto della popolazione.
Anzi, i giovani, gli adulti di domani, sono ancora di più. Che voce hanno? E se hanno voce, chi la ascolta?
Con la collaborazione dell’Università di Bergamo e degli istituti superiori Pesenti e Mamoli, dove la presenza di studenti e studentesse di origine straniera è molto significativa, ci siamo posti l’obiettivo di rendere visibile la “normalità” della presenza di giovani di origine straniera in città, costruendo spazi in cui possano prendere la parola e raccontarsi.
Il progetto è stato realizzato nell’anno scolastico 2022/23 con il contributo di Fondazione della Comunità, Fondazione Istituti Educativi, Comune di Bergamo – Assessorato alla Pace.
Mentre si discute di episodi di cronaca che, seppur significativi, non rappresentano tutta la realtà in cui questi ragazzi e ragazze vivono quotidianamente, ci sembra utile raccontare la “normalità” di moltissimi altri.
Per questo vi invitiamo a una discussione su quanto è emerso dal progetto. E su quanto si può e si deve fare.