SPAZIO POLARESCO – via del Polaresco 15, 24129 Bergamo
Imparare la pace e la nonviolenza. Presentazione della scuolapopolare di nonviolenza Contributi di Giuliano Pontara (Università di Stoccolma), Barbara Pezzini (giurista Università di Bergamo), Rosangela Pesenti (femminista pacifista), Ivo Lizzola (pedagogista)
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AEPER (animazione, educazione, prevenzione e reinserimento) è un gruppo di organizzazioni di Bergamo nato da un’esperienza di vita e di accoglienza che affonda le proprie radici negli anni settanta. Animato dal desiderio e dalla responsabilità sociale di occuparsi del bene comune, dedicando particolare attenzione a persone in situazione di fragilità, di marginalità o di disagio.
Il Gruppo AEPER oggi è composto dalla comunità Nazareth, dall’associazione AEPER, dall’azienda agricola La Pèta, dalla cooperativa sociale AEPER e dalla Fondazione Don Primo Bonassi.
Giustizia e Pace si baceranno– un incontro con Jeremy Milgrom
Presso: Chiesa di San Fermo, Via Santi Maurizio e Fermo, 11 Bergamo
Jeremy Milgrom, un rabbino pacifista israeliano di origine americana, ha ricoperto posizioni di leadership in organizzazioni israeliane come Peace Now, Yesh G’vul, Palestinesi e israeliani per la nonviolenza, Clergy for Peace e Rabbis for Human Rights. Per più di 30 anni ha lavorato con gruppi israeliani e internazionali – in particolare con l’italiano Vento di Terra – a favore dei beduini Jahalin, che sono stati sfollati dalle loro terre ancestrali e vivono nella Cisgiordania occupata.
È molto orgoglioso del successo dell’obiezione di coscienza di sua figlia al servizio nell’esercito israeliano.
Continuare a costruire la pace: Neve Shalom Wahat al Salam
Organizzatore
AEPER
AEPER (animazione, educazione, prevenzione e reinserimento) è un gruppo di organizzazioni di Bergamo nato da un’esperienza di vita e di accoglienza che affonda le proprie radici negli anni settanta. Animato dal desiderio e dalla responsabilità sociale di occuparsi del bene comune, dedicando particolare attenzione a persone in situazione di fragilità, di marginalità o di disagio.
Il Gruppo AEPER oggi è composto dalla comunità Nazareth, dall’associazione AEPER, dall’azienda agricola La Pèta, dalla cooperativa sociale AEPER e dalla Fondazione Don Primo Bonassi.
Altri Organizzatori
Associazione italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam
Si occupa di diffondere i valori del villaggio e di raccolta fondi per sostenere le sue attività; organizza incontri pubblici e laboratori di educazione alla pace nelle scuole; invia stagisti e volontari al Villaggio; organizza viaggi di conoscenza in Israele e Palestina. Presidente dell’Associazione è Brunetto Salvarani, saggista, teologo e giornalista.
Insegna Storia e Cultura del Medio Oriente presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia. I suoi interessi di ricerca vertono sulle identità religiose ed etniche e sulla storia degli spazi urbani mediorientali. Collabora con il Master in Middle Eastern Studies dell’ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali) di Milano. Ha pubblicato su riviste italiane («Storia Urbana», «Oriente Moderno», «Il Politico») ed è autore di capitoli in diversi volumi collettanei internazionali.
Venerdì 10 maggio ore 20:45
Continuare a costruire la pace: Neve Shalom Wahat al Salam
Francesco Mazzucotelli, Fondazione Serughetti La Porta dialoga con Samah Salaime e Nir Sharon, residenti del villaggio e co-direttori delle sue istituzioni educative
Iniziativa promossa da Fondazione Serughetti La Porta, Associazione italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam, AEPER. Con l’adesione di Rete della Pace Bergamo, Coordinamento Provinciale Bergamasco Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e l’Assessorato alla Pace del Comune di Bergamo.
presso Fondazione Serughetti La Porta, Viale Papa Giovanni XXIII, 30 Bergamo
Neve Shalom Wahat al-Salam è un villaggio situato su una collina a ovest di Gerusalemme, in Israele. Fondato nel 1972 da Bruno Hussar, è un luogo di convivenza democratica ed equa tra arabi palestinesi ed ebrei israeliani, tutti di cittadinanza israeliana. I nomi “Neve Shalom” in ebraico e “Wāħat al-Salām” in arabo significano entrambi “Oasi di pace”. Al villaggio da sempre si dedica attenzione all’istruzione e all’educazione non formale: lì sono nate la prima scuola binazionale e bilingue del Paese, una Scuola per la pace che si occupa di analisi e trasformazione del conflitto, un Centro spirituale pluralista in cui le tradizioni religiose sono veicolo di conoscenza reciproca e dialogo. Da alcuni anni, grazie a Gariwo – La Foresta dei Giusti, a NSWAS esiste un Giardino dei soccorritori (Garden of Righteous).
Per approfondire
Giacomo Cozzaglio, Pace, da desiderio a possibilità, in “Avvenire”, 04 febbraio 2024: leggi qui
Luca Capuzzi, Viviana Daloiso, Antonella Mariani, Donne per la Pace, in “Avvenire”, 8 marzo 2024: leggi qui
Riccardo Maccioni, Bambini ebrei e palestinesi, un progetto per la convivenza, in “Avvenire”, 8 marzo 2024: leggi qui
Judith Butler, La forza della nonviolenza. Un vincolo etico-politico. Una proposta di lettura della Comunità di ricerca sulla nonviolenza con Fabrice Dubosc, etnoclinico decoloniale
presso Fondazione Serughetti La Porta, Viale Papa Giovanni XXIII, 30 Bergamo
La Comunità di ricerca sulla nonviolenza, che da alcuni anni ha raccolto il testimone lasciato dal compianto Fulvio Manara, in questi mesi ha condiviso lettura e riflessioni intorno al libro di Judith Butler, La forza della nonviolenza. Un vincolo etico-politico. A conclusione del percorso, organizziamo un incontro pubblico con Fabrice Dubosc, con il quale affronteremo alcuni nodi relativi al particolare approccio alla nonviolenza proposto dalla filosofa americana.
Stefano Lucarelli insegna Politica economica presso l’Università degli studi di Bergamo. Si interessa di teoria monetaria della produzione, dinamica economica strutturale, finanziarizzazione, economia monetaria internazionale, innovazioni monetarie, e di problemi di politica economica internazionale e locale. Le sue principali pubblicazioni sono apparse su ‘Cambridge Journal of Economics’, ‘International Journal of Political Economy’, ‘Metroeconomica’. Tra le più recenti: La guerra capitalista: competizione, centralizzazione, nuovo conflitto imperialista (con Emiliano Brancaccio, Raffaele Giammetti; Mimesis, Milano-Udine, 2022) e Le crisi economiche nella storia contemporanea, in “Il Ponte: rivista mensile diretta da Piero Calamandrei”, a. 77, n. 1, 2021.
Rosetta Placido è, con Stefano Frezza, referente territoriale per l’Abruzzo della campagna “Riprendiamoci il Comune”, nata con l’obiettivo di invertire la rotta rispetto alle politiche liberiste che in questi ultimi decenni hanno costretto i Comuni a mercificare i beni comuni, privatizzare i servizi pubblici locali, alienare il patrimonio pubblico e cementificare il territorio, privando le comunità locali di diritti e servizi. Nel suo più recente articolo, Una guerra coloniale, apparso il 12 gennaio 2024 su Comune.info e attac-italia.org, affronta con Antonio De Lellis il tema del conflitto israelo-palestinese.
Antonio De Lellis è revisore legale dei conti e consigliere nazionale di Pax Christi Italia. Per anni direttore della pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Termoli-Larino, ricopre i ruoli di presidente dell’Associazione FA.C.E.D. e della Comunità il Noce di Termoli, nonché di consigliere di Attac Italia.
Mercoledì 19 marzo ore 17:30
Presentazione del libro Uscire dalla guerra, per un’economia di pace Intervengono: Antonio De Lellis, Rosetta Placido, Stefano Lucarelli Presso la Fondazione Serughetti La Porta
SUL LIBRO
L’intento di questo libro, scritto a più mani, è anche quello di offrire ulteriori contributi di riflessione per far comprendere meglio “la terza guerra mondiale a pezzetti”, per uscire da un sistema di guerra e costruire un’economia di pace. Vi si affrontano anche altri conflitti, di tipo economico, finanziario e in diversi luoghi della terra, in particolare il conflitto arabo-israeliano.
Viviamo un’epoca nella quale emergono tutti i nodi del modello dominante: la crisi climatica, la guerra, l’eclissi della democrazia, dell’uguaglianza e della giustizia.
La speranza degli autori e dei curatori del volume è quella di offrire piste per uscire dalla guerra e costruire una economia di pace nonviolenta, attraverso una risposta globale, per liberare la mente e il pianeta, superando la retorica della sicurezza.
La pace disarmata è il nuovo paradigma della politica. Esercitarsi a vedere il conflitto anche quando non fa rumore è il primo passo da intraprendere.
UN LAVORO CONDIVISO
Il libro, curato da Antonio De Lellis, Rosetta Placido e Stefano Risso, dal titolo “Uscire dalla Guerra, per un’economia di pace”, edito dalla Cittadella editrice di Assisi, è il risultato di un lavoro condiviso, tra numerosi studiosi, tra i quali Stefano Lucarelli, economista e docente dell’università di Bergamo.
Presentazione del libro Disarmo nucleare. È l’ora di mettere al bando le armi nucleari, prima che sia troppo tardi Paolo Vitali dialoga con l’autore Francesco Vignarca, coordinatore delle Campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo Presso la Fondazione Serughetti La Porta
SUL LIBRO
Disarmo nucleare. È ora di mettere al bando le armi nucleari. Prima che sia troppo tardi Mai come oggi il mondo si è avvicinato a una catastrofe nucleare: ecco perché bisogna smantellare gli arsenali nucleari. Questo libro racconta la storia e le prospettive della campagna “Italia, ripensaci”. Le recenti crisi internazionali hanno riportato sotto gli occhi di tutti i rischi dell’utilizzo di armi nucleari: una “minaccia esistenziale”, una escalation che potrebbe portare alla distruzione quasi completa dell’umanità. Il pericolo derivante dagli arsenali dei Paesi che possiedono testate nucleari ha origine dalla Guerra fredda ed è ancora concreto. Questo libro ricostruisce l’evoluzione delle armi nucleari, con numeri aggiornati delle testate, i loro depositi in Europa, il pericolo della “teoria della deterrenza”, come funziona il “bottone rosso” e l’impatto devastante di una guerra nucleare. E racconta la storia e le prospettive del disarmo nucleare, in particolare con le campagne ICAN e “Italia, ripensaci”.
Francesco Vignarca è il Coordinatore Campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, partner della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Premio Nobel per la Pace 2017) e promotrice insieme a Senzatomica della mobilitazione “Italia, ripensaci” per l’adesione del nostro Paese al Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW. L’autore – che si occupa da oltre 15 anni di produzione e commercio di armi, di spese militari e di acquisizione di sistemi d’arma ha seguito fin dai primordi la campagna ICAN, partecipando anche ai negoziati per il TPNW e il 7 luglio 2017 al Palazzo di Vetro ONU di New York alla storica sessione che lo ha votato e adottato.
Presentazione del libro Hamas Dalla resistenza al regime, Feltrinelli editore, 2023
L’autrice Paola Caridi ne discute con Francesco Mazzucotelli, Università di Pavia e Rosita Poloni, attivista e volontaria di Neve Shalom Wahat al Salam
Dalla fondazione agli attentati del 7 ottobre. Cosa si nasconde dietro il mistero Hamas? Perché ha guadagnato tanto consenso nella società palestinese?
Nei suoi quarant’anni di esistenza, Hamas è passata attraverso il terrorismo e gli attentati suicidi, ha sfidato l’autorità di Yasser Arafat, è sopravvissuta all’eliminazione fisica di gran parte dei suoi dirigenti. Nel 2006 è arrivata al governo dell’Anp, democraticamente eletta dalla maggioranza dei palestinesi, ed è ritornata subito dopo in clandestinità, a seguito dell’embargo deciso da Israele e da una parte della comunità internazionale, Unione Europea e Stati Uniti in testa. Da allora, dal 2007, si tende a identificare Hamas con Gaza, lo spazio sul quale il movimento islamista esercita il monopolio del potere, dimenticandone la storia complessa che va oltre la Striscia. Cosa si nasconde dietro il mistero Hamas? Perché un movimento islamista ha guadagnato così tanto consenso all’interno di una società ritenuta tendenzialmente laica come quella palestinese? Paola Caridi scrive la storia di Hamas usando fonti a metà tra la cronaca e l’archivio. Fa vedere i luoghi e fa parlare i protagonisti, i militanti, uomini e donne. Ora la sua ricerca storico-politica esce in versione aggiornata, a 14 anni dalla prima edizione, per raccontare cosa è successo da quando Gaza è stata chiusa da tutti i lati da Israele e dall’Egitto. Dalla radicalizzazione della leadership di Hamas ai cambiamenti nella linea politica interna fino all’attacco sanguinoso del 7 ottobre 2023.
Sull’autrice
Paola Caridi, giornalista e storica, si è trasferita nel Medio Oriente nel 2001, prima al Cairo e poi a Gerusalemme. È fondatrice ed è stata corrispondente di Lettera22, agenzia di stampa specializzata in politica estera. Socia dell’Istituto Affari Internazionali, si occupa da molti anni di storia politica contemporanea del mondo arabo. Ha collaborato, tra gli altri, con “l’Espresso”, “Il Sole 24 Ore” e “Limes”. Per Feltrinelli ha pubblicato diversi libri tra cui: Arabi invisibili (2007), Hamas (2009), Gerusalemme senza Dio (2013) e, nella collana Feltrinelli Kids, Gerusalemme. La storia dell’altro (2019). Ha curato La rivoluzione egiziana di ‘Ala al-Aswani (2011). Nel 2023, a seguito dei drammatici eventi della guerra israelo-palestinese, Feltrinelli ha riproposto Hamas. Che cos’è e cosa vuole il movimento radicale palestinese in una nuova edizione
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “NON DARCI LA (TUA) VOCE. ASCOLTACI!” PRIMA PARTE Proiezione di un video e lettura di alcuni testi prodotti dalle scuole coinvolte presentati da Gabriella Cremaschi, presidente della Fondazione Serughetti La Porta Irene Gregis, docente all’Istituto Mamoli Orsola De Francesco, docente all’Istituto Pesenti SECONDA PARTE Ivo Lizzola e Paola Gandolfi, Università degli Studi di Bergamo interloquiscono con Giorgio Gori, Sindaco Loredana Poli, Assessore alle politiche giovanili DIBATTITO E INDIVIDUAZIONE DI PERCORSI POSSIBILI Coordinano Gabriella Cremaschi, presidente della Fondazione Serughetti La Porta Marzia Marchesi, Assessore alla pace
Nella nostra città il 20% della popolazione residente è di origine straniera, ma nella fascia 0/18 la percentuale è ancora più alta, fino a raggiungere picchi del 40%. È una parte di popolazione scarsamente visibile e, soprattutto, poco permeabile al resto della cittadinanza. Eppure, è un quinto della popolazione. Anzi, i giovani, gli adulti di domani, sono ancora di più. Che voce hanno? E se hanno voce, chi la ascolta? Con la collaborazione dell’Università di Bergamo e degli istituti superiori Pesenti e Mamoli, dove la presenza di studenti e studentesse di origine straniera è molto significativa, ci siamo posti l’obiettivo di rendere visibile la “normalità” della presenza di giovani di origine straniera in città, costruendo spazi in cui possano prendere la parola e raccontarsi. Il progetto è stato realizzato nell’anno scolastico 2022/23 con il contributo di Fondazione della Comunità, Fondazione Istituti Educativi, Comune di Bergamo – Assessorato alla Pace. Mentre si discute di episodi di cronaca che, seppur significativi, non rappresentano tutta la realtà in cui questi ragazzi e ragazze vivono quotidianamente, ci sembra utile raccontare la “normalità” di moltissimi altri. Per questo vi invitiamo a una discussione su quanto è emerso dal progetto. E su quanto si può e si deve fare.
8 novembre 2023 ore 17:00 Università di Bergamo, sede Pignolo, Aula 1
Intervengono: Gabriella Cremaschi (Presidente della Fondazione Serughetti La Porta) Paola Gandolfi (Docente di Migrazioni transnazionali e sperimentazioni educative, Unibg) Giuseppe Previtali (Docente di Visual culture and digital mediascape, Unibg) Luca Radaelli (Associazione Caracol) Federica Sossi (Docente di Estetiche e politiche dell’attualità)
IL TEMA E IL FILM
CINEMA DOCET prosegue il proprio percorso di riflessione sui temi dell’attualità con una proiezione incontro intitolata “Frontiere, migrazioni, sconfinamenti”. Mercoledì 8 novembre verrà proiettato il recente film di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre Trieste è bella di notte. Qui la scheda e il trailer del film.I PARTNER E GLI OSPITI
La proiezione è organizzata in collaborazione con Paola Gandolfi, docente di Migrazioni transnazionali e sperimentazioni educative nel Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Giuseppe Previtali, docente di Visual culture and digital mediascape nel Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, e Federica Sossi, docente di Estetiche e politiche dell’attualità nel Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione. All’evento parteciperanno anche Gabriella Cremaschi, presidente della Fondazione Serughetti La Porta e Luca Radaelli dell’Associazione Caracol.
L’INIZIATIVA
CINEMA DOCET. Proiezioni sull’attualità in UniBg è un ciclo di proiezioni cinematografiche promosse dal gruppo di ricerca “Cinema e media audiovisivi” dell’Università degli studi di Bergamo nell’ambito delle attività di Public engagement d’ateneo. L’iniziativa mira a coinvolgere la società civile (cittadini, scuole, associazioni, istituzioni ecc.) in un dialogo e una riflessione attorno a temi di rilevante impatto civile e sociale.
L’accesso alle proiezioni è gratuito e non necessita di prenotazione. Le proiezioni si svolgono nell’Aula 1 della sede di via Pignolo 123 dell’Università degli studi di Bergamo.
https://dlfc.unibg.it/it/eventi/cinema-docet-frontiere-migrazioni-sconfinamenti
Luca Baldissara, Università di Bologna Nicola Labanca, Università di Siena
Conflitti e guerre della contemporaneità: 1945-2023. II. Società di guerra
La seconda annualità del corso di aggiornamento di storia del Novecento sul tema Conflitti e guerre avrà luogo nei mesi di novembre e dicembre 2023 con la prosecuzione del ciclo di lezioni coordinate dal prof. Luca Baldissara dell’Università di Bologna.
Il corso è realizzato in collaborazione con il Liceo Mascheroni e prevede sei lezioni dalle ore 15.00 alle 17.00 secondo il seguente calendario: il 3, 10, 17, 24 novembre, il 1° e il 15 dicembre 2023 e un laboratorio finale mercoledì 6 dicembre, dalle 15 alle 17.
Modalità: il corso si tiene in presenza: la prima lezione presso l’Auditorium del Liceo Mascheroni di Bergamo (Via Alberico da Rosciate, 21/A, Bergamo) mentre le successive si svolgeranno presso la Fondazione Serughetti La Porta, viale Papa Giovanni XXIII, 30 Bergamo. Il laboratorio si terrà presso la Fondazione Dalmine. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione obbligatoria entro il 31 ottobre a questo link.
Presentazione del libro edito da Paesi Edizioni, curato da Matteo Zola di East Journal Francesco Mazzucotelli (Università di Pavia) dialoga con Davide Denti (coautore del libro e policy officer presso la Commissione europea a Bruxelles).
Il libro affronta le questioni più dibattute e controverse sulle cause della guerra russo-ucraina. La storia antica e recentissima, gli aspetti giuridici e istituzionali, i personaggi (da Stepan Bandera agli oligarchi, al Battaglione Azov), le idee, le tragedie, la lotta per l’Europa, l’evoluzione del sentimento nazionale e la guerra con la Russia
• Gli autori raccontano quello che succede a Kiev e dintorni con lucidità e serietà, senza censure e senza esaltazioni. Lingua e identità, confini e accordi, nazionalismo e democrazia, argomenti che richiedono un’esplorazione multidisciplinare, a ogni domanda viene fornita una spiegazione equilibrata che non scade mai nel cerchiobottismo «equidistante».
• Un libro utile per seguire gli sviluppi futuri. Utile per cercare di immaginare le prospettive, dell’Ucraina, della Russia, dell’Europa. Necessario per non cadere nelle trappole della manipolazione e della propaganda.
dalla prefazione di Anna Zafesova
Davide Denti (Bergamo, 1984) ha ottenuto un dottorato di ricerca in studi internazionali all’Università di Trento nel 2018 ed è stato assistente accademico presso il Collège d’Europe a Bruges. Dal 2016 lavora presso la Commissione europea, dove si occupa di integrazione europea della Bosnia-Erzegovina. Ha collaborato con Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa. È membro di East Journal dal 2011.
Presentazione del libro di Giorgio Beretta“Il Paese delle armi. Falsi miti, zone grigie e lobby nell’Italia armata” (Edizioni Altreconomia)
Giorgio Beretta è analista del commercio di sistemi militari e di “armi leggere” e dei rapporti tra finanza e armamenti. Da alcuni anni dedica particolare attenzione al tema della diffusione delle armi in Italia in relazione al fenomeno degli omicidi in famiglia e dei femminicidi. Svolge la sua attività di ricerca per l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) di Brescia che fa parte della Rete italiana pace e disarmo.
L’evento è promosso dalla Fondazione Serughetti La Porta in collaborazione con la Rete della Pace Bergamo e il Coordinamento Provinciale Bergamasco Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani