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Dallo scorso 16 settembre, giorno in cui la notizia della morte della giovane curdo-iraniana Jina Mahsa Amini comincia a circolare nel paese, l’Iran è in fermento.
“Jin jiyan azadi” (“Donna, vita, libertà”) è tra gli slogan simbolo di una nuova ondata di proteste caratterizzata da manifestazioni spontanee in diverse aree del paese. In prima fila, a rivendicare libertà e a sfidare apertamente la dura repressione messa in campo dagli apparati di sicurezza della Repubblica Islamica, c’è la Generazione Z, nata a cavallo tra la fine dello scorso secolo e i primi anni 2000.
Si stima che la violenta repressione delle proteste abbia ad oggi causato oltre 250 morti, tra cui alcune decine di minorenni, e circa 12500 arresti (Fonte HRANA).
In questa newsletter vi proponiamo una serie non esaustiva di contributi che crediamo utili strumenti per meglio contestualizzare quanto sta avvenendo nel paese.