Relatori
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Mazzucotelli Francesco
Insegna Storia e Cultura del Medio Oriente presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia. I suoi interessi di ricerca vertono sulle identità religiose ed etniche e sulla storia degli spazi urbani mediorientali. Collabora con il Master in Middle Eastern Studies dell’ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali) di Milano. Ha pubblicato su riviste italiane («Storia Urbana», «Oriente Moderno», «Il Politico») ed è autore di capitoli in diversi volumi collettanei internazionali.
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Musso Giorgio
Goodbye Sudan?
17 gennaio 2025, ore 20:45
Fondazione Serughetti Centro la Porta
con Giorgio Musso, ricercatore Università degli Studi Roma Tre e Francesco Mazzucotelli
La guerra civile scoppiata in Sudan nell’aprile del 2023 vede contrapposte due fazioni legate al governo militare salito al potere dopo i moti di piazza del 2019: da una parte, le forze armate fedeli al generale ‘Abd al-Fattah al-Burhan, dall’altra, le forze di “supporto rapido”, largamente legate alle milizie che in anni passati erano state coinvolte nel conflitto etnico del Darfur.
In mezzo ci sono decine di migliaia di morti e sette milioni di profughi e di sfollati, in una enorme catastrofe umanitaria più volte denunciata da molte organizzazioni internazionali.
Prendendo spunto dal recente film Goodbye Julia di Mohamed Kordofani, ambientato nella capitale del paese tra il 2005 e il 2011, cercheremo di ricostruire i principali avvenimenti che hanno portato all’attuale tragica situazione.
PROFILO RELATORE
Giorgio Musso, ricercatore presso l’Università Roma Tre, ha insegnato presso le Università di Genova e Perugia. Dopo aver condotto numerose ricerche sul campo in Sudan, Sud Sudan, Kenya ed Egitto, si è occupato di relazioni politiche tra mondo arabo e Africa sub-sahariana e di storia dei movimenti islamisti.
Giorgio Musso ha pubblicato La caserma e la moschea. Militari e islamisti al potere in Sudan (Roma, Carocci, 2017), una storia della peculiare coalizione tra apparati militari e movimenti radicali islamisti che fa del Sudan un unicum all’interno del mondo arabo contemporaneo. Al centro di questo accordo si colloca la carismatica figura di Hasan al-Turabi, ideologo e ispiratore di un modello politico che ha però esacerbato le fratture identitarie e compromesso la possibilità di tenere unito un paese caratterizzato da molti elementi di fragilità.
Nelle caratteristiche dello stato postcoloniale, così come ha spiegato l’antropologo ugandese Mahmood Mamdani, si possono intravedere le cause profonde delle involuzioni conflittuali che arrivano tragicamente fino ai giorni presenti.
MATERIALI DI APPROFONDIMENTO
Antonella Sinopoli, Sudan, la crisi umanitaria più grave del mondo nell’indifferenza di media e comunità internazionale, Valigia Blu, 30 maggio 2024
Andrew Stroehlein, Guerra in Sudan, arrivano le prime sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Valigia Blu, 19 novembre 2024
Human Rights Watch, Conflitto in Sudan: donne e ragazze violentate e ridotte in schiavitù, Valigia Blu, 20 dicembre 2024
Fighting in Sudan: What you need to know about the crisis, rescue.org, 18 aprile / 13 agosto 2024